Ha scritto pagine importanti della storia del cinema e della comicità italiana, soprannominato «il principe della risata» per la sua grandezza mai ostentata: Totò sarà il protagonista della puntata di oggi, domenica 4 agosto 2019, di Techetechete su Rai 1. Nato a Palermo il 2 gennaio 1881, Antonio de Curtis è considerato uno dei simboli del Novecento italiano e ancora oggi sono di moda alcuni dei suoi più grandi sketch: accostato a comici del calibro di Charlie Chaplin e Buster Keaton, l’artista ha portato sul grande e piccolo schermo la sua ironia mai banale ed ha emozionato tutti anche in ruoli drammatici. Uno dei segmenti più iconici in assoluto risale al 1965, a Studio Uno: Totò e Mina si esibirono in “L’uomo per me”, raccogliendo una straordinaria standing ovation. E anche in quell’occasione ci furono valanghe di risate: «Lei ha preso un granchio grosso così: io posso essere suo padre, suo zio o al massimo suo figlio (ride, ndr)», afferma Totò prima dell’esibizione, evidenziando a proposito del teatro che era stato «inaugurato durante la guerra da Totò e Anna Magnani, e ora durante la pace è stato rovinato dalla tv. Delitti impuniti… mah, quando c’è la salute…».



TOTO’, IL PRINCIPE DELLA RISATA

Simbolo della commedia dell’arte nostrana, Totò è stato protagonista in oltre 50 spettacoli teatrali e in 97 film per il grande schermo: molte delle pellicole che lo hanno visto volto di punta hanno ottenuto record su record, specialmente per quanto riguarda gli incassi. Un enorme successo di pubblico, incontrastato, che ha dovuto fare i conti con le stroncature della critica: solo dopo la sua morte – risalente al 15 aprile 1967 a Roma – in molti tornarono sui propri passi, evidenziando i grandi meriti di Antonio De Curtis nel rinnovamento della settima arte. Ritenuto il comico italiano più popolare di sempre, Totò è entrato nella storia per la sua capacità innata di improvvisare: non è un mistero che molti sketch passati alla storia siano dovuti a gag e battute naturali, recitate a braccio senza alcun copione. E i suoi modi di dire ancora oggi risuonano: da «ma mi faccia il piacere» a «Ognuno ha la faccia che ha, ma qualche volta si esagera», chi anche tra i più giovani non li ha mai sentiti almeno una volta?



TOTO’, UNO DEI PIU’ GRANDI DI SEMPRE

Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia (Regno d’Italia), Totò nell’arco della sua carriera ha ricevuto numerose onoreficenze – basti pensare alla moneta da 5 euro coniata in suo onore – senza dimenticare i premi cinematografici: due volte miglior attore protagonista ai Nastri d’Argento (nel 1952 per Guardie e ladri e nel 1967 per Uccellacci e uccellini), nel 1966 ottenne una menzione speciale per l’interpretazione in Uccellacci e uccellini. Oltre ai due già citati, l’attore è entrato nella storia per diversi film: Totò, Peppino e la… malafemmina, Miseria e nobiltà, La banda degli onesti, Un turco napoletano e così via. Un simbolo dell’Italia, in lutto nel giorno del suo decesso: Totò morì il 15 aprile 1967 stroncato da un infarto dopo una lunga agonia. E, nonostante la sua richiesta di un funerale ben semplice, ne ebbe tre: uno a Roma, uno a Napoli e uno nel Rione Sanità, voluto fortemente da un capoguappo.



Totò e Mina – Studio Uno 1965 – L’uomo per me from tototruffa2002.it on Vimeo.