Il premier incaricato Mario Draghi apre la sua squadra agli esponenti dei partiti che lo sostengono e così entra nel vivo il totoministri. All’orizzonte c’è un governo con 20 ministri, di cui 8 tecnici e 12 politici. Lo schema starebbe già circolando con le consultazioni in corso ed è oggetto di riflessione per i leader del partito. Secondo quanto riportato da Repubblica, sarebbe un modo per lanciare un segnale al Parlamento, che si è sentito in parte commissariato con l’arrivo dell’ex presidente della Bce. La scelta di 12 ministri politici riflette il peso dei singoli partiti che dovrebbero sostenere Draghi: quindi 3 a M5s, 2 a Pd, Forza Italia e Lega, uno per Italia Viva e Leu, quindi uno per i gruppi minori. Una delle incognite è legata al fatto che si ritroverebbero in squadra esponenti molto lontani dal punto di vista politico, ma l’operazione dovrebbe andare in porto.



Per quanto riguarda la Lega, ci sono già due nomi: Giancarlo Giorgetti e Riccardo Molinari. Il primo potrebbe andare allo Sviluppo economico, se non all’Economia, anche se Draghi per il Mef preferirebbe un tecnico, come Daniele Franco, Federico Signorini o Dario Scannapieco. Per il MoVimento 5 Stelle sarebbe in corsa Giuseppe Conte, ma rischierebbe di scontrarsi con Luigi Di Maio, che cerca una conferma.



TOTOMINISTRI GOVERNO DRAGHI: LE SCELTE DI PD, FI E ITALIA VIVA

Giuseppe Conte ministro della Giustizia per lasciare Luigi Di Maio agli Esteri? Ma per il ruolo di Guardasigilli è in lizza un tecnico di alto profilo come Marta Cartabia, ex presidente della Corte Costituzionale. L’altro nome M5s comunque sarebbe Stefano Patuanelli, che peraltro garantirebbe la tenuta del gruppo grillino al Senato. Per il Pd, secondo il totoministri stilato da Repubblica, ci sarebbe Nicola Zingaretti, che però non ha ancora deciso se lasciare la presidenza della Regione Lazio. Il suo destino si intreccia con quello di Andrea Orlando, che potrebbe fare il ministro al suo posto oppure succedergli alla guida del partito. In attesa Dario Franceschini, che potrebbe anche spostarsi verso un incarico istituzionale, tipo la presidenza della Camera. In tal caso potrebbe finire Roberto Fico nella squadra di Draghi.



Invece Lorenzo Guerini potrebbe ricoprire la carica di sottosegretario con delega ai Servizi, per il quale sarebbe in corsa Alessandro Pansa, ex capo della Polizia, che però sarebbe in lizza per il ministero dell’Interno, che Draghi potrebbe affidare a Luciana Lamorgese. In Forza Italia è “derby” tra Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, poi c’è Antonio Tajani. Leu confermerebbe Roberto Speranza, mentre per Italia Viva c’è un poker di nomi per un posto: Davide Faraone, Ettore Rosato, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti. Si pensa anche ad un esponente dei gruppi minori filo europeisti come Bruno Tabacci o Carlo Calenda.