LEGA: “ONORE AVERE IL MEF”. IL TOTOMINISTRI DEL GOVERNO CONTINUA…
«Per la Lega sarebbe motivo di grande soddisfazione e orgoglio occuparsi con un ruolo rilevante anche di Economia e Finanze»: lo spiega una nota della Lega dopo che nel totoministri di giornata sul Governo Meloni è emerso con forza il nome di Giancarlo Giorgetti per il ruolo di successore a Daniele Franco. «Donne e uomini del partito di Matteo Salvini hanno già ricoperto prestigiosi incarichi di governo dimostrando il proprio valore in settori strategici come Interno, Infrastrutture, Sviluppo Economico, Politiche Agricole, Transizione Ecologica, Turismo, Persone con Disabilità o Autonomie. È un onore che in queste ore arrivino nuovi e significativi riconoscimenti che testimoniano la centralità e l’affidabilità della Lega», conclude il Carroccio prima del vertice sul totoministri tenuto a Roma con Salvini, i vice (Giorgetti e Fontana), Riccardo Molinari ed Edoardo Rixi (in pole per le Infrastrutture).
Sono tutti o quasi protagonisti della possibile squadra di Governo pronta ad essere presentata al Quirinale nei prossimi giorni, una volta ricevuto l’incarico Giorgia Meloni: in queste ultimissime ore il totonomi sui Presidenti di Camera e Senato vede salire le quotazioni di Ignazio La Russa al Senato, a quel punto sarebbe proprio il capogruppo della Lega a Montecitorio a divenire il candidato n.1 alla Presidenza. Di contro, l’ipotesi Calderoli al Senato non decade: «Io presidente del Senato? Sono pronto a fare tutto», ammette il diretto interessato entrando in Parlamento. «Siamo consapevoli del risultato che abbiamo ottenuto e sentiamo la responsabilità di dover affrontare un’importante sfida nella condizione più difficile nella quale l’Italia potesse trovarsi. Pronti a riscrivere le sorti della Nazione con un Governo forte, unito e autorevole», ha twittato Giorgia Meloni nelle ore convulse dove i contatti con Lega, Forza Italia e Noi Moderati si fanno più stretti per dirimere il “totoministri”. Se sul MEF il nodo ancora non sembra sciolto tra “tecnici” o “politici”, con Giorgetti in pole, salgono eccome le quotazioni per un nuovo Ministero dell’Energia che possa tenere assieme MISE (Sviluppo Economico) e MiTE (Transizione Ecologica): il candidato n.1 resta Paolo Scaroni, ex ad Eni, mentre si sfila l’attuale Ministro Roberto Cingolani.
TOTOMINISTRI E TOTOPRESIDENTI: IL GOVERNO MELONI PRONTO A NASCERE CON ANCORA MOLTI DUBBI
Meno due giorni alla prima resa dei conti in vista del nuovo Governo Meloni: il totoministri ormai “impazza” e con esso il totonomi sui Presidenti di Camera e Senato visto che il prossimo 13 ottobre prima seduta a Montecitorio e Palazzo Madama vedrà tutti i nuovi eletti convocati per nominare i nuovi Presidenti del Parlamento. Le emergenze internazionali incombono e i tempi sono molto stretti, come ribadito ieri dalla Premier in pectore Giorgia Meloni alla assemblea degli eletti di Fratelli d’Italia: «L’ho detto agli alleati e lo dico anche a voi che siete la squadra di Fratelli d’Italia in Parlamento: puntiamo a dar vita a un governo autorevole e di altissimo livello, che parta dalle competenze. Puntiamo a dare a questa nazione il governo più autorevole possibile. Non c’è spazio per questioni secondarie rispetto a questo obiettivo».
Il totoministri del Governo Meloni non può in questo momento non essere determinato anche dalla scelta dei Presidenti di Camera e Senato: abbandonata l’idea di concedere uno dei due rami del Parlamento alle opposizioni, i “derby” nel Centrodestra sono pronti per essere giocati. La Lega punta ad avere Roberto Calderoli n.1 del Senato, mentre per FdI è Ignazio La Russa il nome ideale nel totonomi di questi giorni: da questa scelta dipende poi la nomina del Presidente della Camera. Ovvero: se il Carroccio avrà il Senato, allora Fabio Rampelli sarebbe il nome per Montecitorio, viceversa con La Russa a Palazzo Madama, sarebbe Riccardo Molinari la candidatura del Centrodestra per la Camera dei Deputati. Secondo un’indiscrezione sul totoministri del nuovo Governo rilanciata stamane da “LaRepubblica” – tutt’altro che confermata – Lega e Forza Italia avrebbero avvertito Meloni: «Intesa sui ministri o non votiamo La Russa Presidente del Senato». Berlusconi sembra intenzionato a “lasciar perdere” il Parlamento concentrandosi su più Ministeri considerati chiave: da qui nasce il secondo “nodo” del prossimo Governo Meloni, ovvero il nome di Licia Ronzulli nella prossima squadra di Palazzo Chigi.
TOTOMINISTRI GOVERNO MELONI: CHI SALE E CHI SCENDE
Nel totoministri sul prossimo Governo Meloni infatti il nome della “big” in Forza Italia sta creando non pochi grattacapi: Istruzione, Salute o Agricoltura sarebbero stati chiesti da Silvio Berlusconi per la sua più stretta collaboratrice e alleata. Le varie ricostruzioni di queste ore tendono a vedere una sorta di “resistenza” della leader FdI sull’accettare il nome di Ronzulli nel suo nuovo Governo, da qui la bagarre su altri Ministeri e sui Presidenti di Camera e Senato che andrà risolta entro massimo due giorni. «Passi avanti nelle trattative», ha garantito ieri sera La Russa uscendo dal Senato. Il totoministri infatti si arricchisce di nomi sempre più “certi”, mentre il “borsino” di giornata tende ad escluderne altri: tra questi vi è Elisabetta Belloni che ha fatto sapere «non sarò Ministro nel nuovo Governo». La sua candidatura agli Esteri come ruolo “tecnico” si avvia al momento a scendere di quotazioni, facendo invece salire quelle di Antonio Tajani: l’alternativa resta Guido Crosetto (FdI). Sulla Giustizia il “derby” del totoministri è tutto tra Carlo Nordio (ex magistrato, gradito a Giorgia Meloni), Giulia Bongiorno (Lega) e uno tra Francesco Paolo Sisto e Elisabetta Casellati (Forza Italia).
Il nodo più grande però nella composizione della prossima squadra di Governo è rappresentato dalla casella del Ministero di Economia e Finanza: i “no” al momento giunti sarebbero quelli di Fabio Panetta e Dario Scannapieco. Restano invece nella lista del totoministri Governo Meloni i nomi di Domenico Siniscalco, Fabrizio Saccomanni, Mario Canzio e Vincenzo Fortunato, come anche quello di Luigi Federico Signorini (direttore generale di Bankitalia). Secondo le trame parlamentari per è il nome di Giancarlo Giorgetti che starebbe realmente pensando Giorgia Meloni, in alternativa Maurizio Leo di FdI: il nodo “politico” al momento ancora non è stato sciolto e sarà uno dei punti più caldi nell’imminente prossimo vertice tra i leader del Centrodestra. Al Viminale resta aperta la partita tra un uomo della Lega (non Salvini, si fa il nome di Nicola Molteni) e il prefetto di Roma Matteo Piantedosi: il totoministri sulla Salute invece è molto più “agguerrito” dove appunto il tema Ronzulli tiene banco, con alternative autorevoli come il preside della facoltà di Medicina del Gemelli, Rocco Bellantone; l’ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso; l’ex n.1 di EMA Guido Rasi, I ministeri che sembrano destinati alla Lega invece hanno le seguenti “candidature”: Gian Marco Centinaio alle Politiche Agricole; Erika Stefani alle Autonomie Regionali; Edoardo Rixi alle Infrastrutture; Giuseppe Valditara all’Istruzione (in alternativa Anna Maria Bernini o la stessa Ronzulli, entrambe in Forza Italia). Lato FdI invece il totoministri del Governo è già molto più “tranquillo” con ruoli ormai quasi decisi: Raffaele Fitto agli Affari Esteri, Daniela Santanché al Turismo, Adolfo Urso alla Difesa (Crosetto l’alternativa), Fabio Rampelli o Giordano Bruno Guerri alla Cultura.