Nomi, poltrone, incarichi e scenari. Tutto è in evoluzione per il totoministri del governo Meloni, arrivano importanti indiscrezioni dalle colonne di Repubblica. Conferme sul centrista Maurizio Lupi per i Rapporti con il Parlamento, mentre per il ministero delle Riforme si fa il nome dell’ex presidente del Senato Marcello Pera.



In vista dell’avventura da premier, la Meloni ha intenzione di puntare su un suo fedelissimo per la poltrona di sottosegretario alla presidenza del Consiglio: parliamo di Giandomenico Fazzolari. Per quanto riguarda la segreteria generale di Palazzo Chigi, non è da escludere l’ipotesi di una riconferma per Carlo Deodato. Piovono conferme invece sulla Giustizia: Carlo Nordio frontrunner. Per Giulia Bongiorno si profila il dicastero della Pubblica amministrazione. (Aggiornamento di MB)



TOTOMINISTRI GOVERNO MELONI: GLI SCENARI SULL’ECONOMIA

Passano le ore e si moltiplicano le indiscrezioni sul totoministri del governo Meloni. Per l’Economia piace il profilo di Panetta, ma c’è anche un altro scenario. Secondo quanto riporta Repubblica, il centrodestra sta valutando di dividere in due il ministero dell’Economia e delle Finanze. E non mancano i nomi: per il primo dicastero c’è l’idea Domenico Siniscalco, per il secondo l’esperto economico di FdI Maurizio Leo.

Un altro dossier particolarmente delicato è quello legato agli Esteri e agli Affari Europei. Per il primo ministero resiste la candidatura di Elisabetta Belloni, attuale capo dei Servi. Non mancano le alternative: se le quotazioni di Antonio Tajani sono in calo, discorso diverso per l’ambasciatore Stefano Pontecorvo. Per gli Affari europei, resta in pole il meloniano Raffaele Fitto. L’alternativa è l’azzurra Anna Maria Bernini. (Aggiornamento di MB)



TOTOMINISTRI GOVERNO MELONI: “NON VI DELUDEREMO”

Anche Giorgia Meloni si esprime sul totoministri del suo governo. Lo fa parlando sui social di “irreali ricostruzioni in merito a eventuali ministri” del governo di centrodestra. Nessun nome da parte della leader di Fratelli d’Italia, ma una promessa: “Dopo fallimentari gestioni come quella di Speranza & Co. vi assicuro che stiamo lavorando a una squadra di livello che non vi deluderà. Non credete alle bugie che circolano”. Le indiscrezioni però non mancano, anzi. Dagli incontri di ieri con Antonio Tajani di Forza Italia e Matteo Salvini della Lega è emerso che la squadra dovrà avere una quota “rassicurante” di personalità, sia dal punto di vista interno che sul piano internazionale, quindi anche in chiave geopolitica e dal punto di vista della credibilità. Giorgia Meloni assicura di non aver affrontato il tema totoministri governo, né di aver messo un veto su Salvini al Viminale, ma il Corriere della Sera ribadisce che la resistenza in tal senso può essere rintracciata anche al Quirinale.

Del resto, la prassi costituzionale prevede che i ministeri chiave (Economia, Interni, Difesa, Esteri e Giustizia) vadano discussi e condivisi con il Capo dello Stato. Questo è il nodo centrale nella formazione del governo, insieme alla scelta dei presidenti di Camera e Senato, senza dimenticare il risico delle presidenze delle Commissioni parlamentari. Ma le ultime sul totoministri del governo Meloni evidenziano che il ruolo di Salvini nel governo avrà un effetto cascata, anche per quanto riguarda la rappresentanza della Lega nel governo Meloni. A tal proposito, il peso di Forza Italia e della Lega nel governo Meloni dovrebbe essere identico, visto che hanno registrato lo stesso consenso. Per questo la leader di Fratelli d’Italia non vuole attribuire più di un ministero “pesante” ad ognuno di questi partiti.

TOTOMINISTRI GOVERNO MELONI: MORATTI IN LIZZA ANCHE PER L’INNOVAZIONE

Ma torniamo al totoministri del governo Meloni. Il Corriere della Sera conferma che c’è un corteggiamento in corso verso Fabio Panetta, ex dg di Bankitalia e ora nel board della Bce. Ma non si esclude come alternativa Domenico Siniscalco, ministro nel secondo e terzo governo Berlusconi. Per quanto riguarda invece la Farnesina, nel totoministri del governo Meloni finisce Antonio Tajani, anche se potrebbe avere un ruolo in una delle due presidenze del Parlamento. A tal proposito, si segnalano anche le aspirazioni di Ignazio La Russa. Proprio Tajani potrebbe aver proposto Licia Ronzulli alla Salute o all’Istruzione, riscontrando secondo il Corriere un silenzio eloquente di Meloni. A proposito di Salute, Letizia Moratti avrebbe frenato, secondo Repubblica, due volte l’offerta di Giorgia Meloni. Peraltro, pare le sia stato offerto anche il dicastero dell’Innovazione.

Invece a proposito di Forza Italia, puntano su Anna Maria Bernini e Alessandro Cattaneo. Anche se Guido Crosetto riferisce di non ambire a ruoli istituzionali, potrebbe avere un ruolo chiave nel governo Meloni, come sottosegretario o alla guida del ministero della Difesa, settore che conosce bene essendo presidente della federazione delle aziende di Confindustria che operano nel settore. C’è poi chi nel totoministri del governo Meloni inserisce Adolfo Urso, che ha la presidenza del Copasir e potrebbe avere la delega per il controllo sui servizi segreti. Infine, resiste l’ipotesi di due vicepremier e si pensa ad un ruolo per Maurizio Lupi dei Noi Moderati, ad esempio ai Rapporti con il Parlamento.