TOTOMINSITRI GOVERNO MELONI DOPO IL VERTICE DEL CENTRODESTRA
Il totoministri del nuovo Governo Meloni entra nel vivo con la settimana decisiva dove il Centrodestra dovrà consegnare la lista dei ministeri al Quirinale, non appena cominceranno le consultazioni dopo il 13-14 ottobre (giorni di votazioni in Parlamento per decidere i nuovi Presidenti di Camera e Senato) e la leader FdI Giorgia Meloni riceverà l’incarico di formare il Governo dal Presidente Sergio Mattarella. «È volontà comune del centrodestra procedere più speditamente possibile lungo la strada per la formazione dell’esecutivo», fanno sapere i tre leader del Centrodestra dopo il vertice di sabato ad Arcore. Meloni, Salvini e Berlusconi hanno concordato su un Governo agile e allo stesso tempo “di livello” provando a piazzare le prime caselle “certe” del totoministri fin qui evoluto nelle ultime settimane.
«I leader si sono confrontati sulle prossime scadenze istituzionali e sulla necessità di avere un governo forte e capace di rispondere alle urgenze del Paese, a partire dall’emergenza dovuta ai costi dell’energia. Sono stati fatti importanti passi avanti in questa direzione», si legge ancora nella nota finale conclusiva della coalizione. Dalle notizie che filtrano nell’incontro di Villa San Martino, la Lega ha confermato le richieste su alcuni Ministeri considerati strategici dal Carroccio: Infrastrutture, Agricoltura, Giustizia, Autonomie e pure la nuova potenziale casella del Ministero della Famiglia e dalla Natalità. Pare che Salvini possa aver fatto un passo indietro condiviso sul Viminale, una volta che Meloni gli ha garantito che non vi sarebbe stato alcun veto sul suo nome. Il totoministri per il Ministero dell’Interno vede dunque consolidarsi la posizione del prefetto di Roma Matteo Piantedosi, in alternativa il leghista Nicola Molteni. Per gli Esteri invece la candidatura forte, anche in chiave filo-Ue, è quella di Elisabetta Belloni (attuale capo del DIS) davanti al n.2 di Forza Italia Antonio Tajani, mentre sul Ministero di Economia e Finanze il “rebus” ancora non è stato risolto. Meloni vorrebbe Fabio Panetta della BCE il quale però “resiste”: restano nella lista del totoministri dunque Dario Scannapieco, Domenico Scannapieco, Maurizio Leo o Guido Crosetto (questi ultimi nomi di peso in Fratelli d’Italia).
GOVERNO MELONI: TOTOMINISTRI E TOTOPRESIDENTI, ACCORDO (QUASI) RAGGIUNTO
«La Lega ha chiara la propria squadra di governo ed è pronta, ai massimi livelli. Le priorità del partito di Matteo Salvini sono la difesa degli stipendi, delle pensioni e del lavoro degli italiani, partendo da un Decreto ferma-bollette che, visti i ritardi europei, non può più essere rinviato», fa sapere la Lega di una nota sempre al termine del vertice di Centrodestra su totoministri e programma dei primi mesi di Governo. Per i Trasporti resta caldo il nome di Edoardo Rixi, Gian Marco Centinaio alle Politiche Agricole, Giulia Bongiorno alla Giustizia mentre Erika Stefani sulle Autonomie: i “nodi” restano però il Guardasigilli e il Ministero sulla Natalità, elemento non sembra esattamente gradito nelle stanze di Bruxelles. Alla Giustizia nel vertice di Arcore Silvio Berlusconi avrebbe proposto nel totoministri del Governo Meloni anche il nome di Elisabetta Casellati, Presidente del Senato uscente: per FdI invece il nome giusto sarebbe quello di Carlo Nordio.
Il dibattito dunque è ancora acceso sulla Giustizia e su altre caselle del totoministri: «Con questo governo si spera di concretizzare i progetti che in Parlamento abbiamo più volte sostenuto, cercando di seguire l’esempio delle politiche del Trentino Alto Adige, la Regione che ha l’indice di natalità più alto», ha spiegato venerdì scorso il capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo. Meloni dovrà capire se inserire il nome di Matteo Salvini nella squadra di Governo, ma se la riserva dovesse essere sciolta positivamente ecco che non sarebbe il Viminale ma appunto il Ministero sulla Natalità il possibile dicastero per il leader della Lega. Nodi aperti sono anche quelli sulla Difesa – Adolfo Urso o lo stesso Guido Crosetto – della Salute (tecnici come Guido Rasi, Francesco Rocca, Guido Bertolaso, o politici come Licia Ronzulli, in pole anche per Università) e le Riforme, con Marcello Pera in pole. Il totoministri del Governo Meloni vede poi caselle più “certe” che arrivano dal Sud (l’ex Governatore della Sicilia Nello Musumeci), Rapporti con il Parlamento (il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi), Affari Europei (Raffaele Fitto) e Turismo (Daniela Santanché). Da risolvere invece i nodi MISE, MiTE e Sottosegretario a Chigi, con quest’ultimo favorito uno tra Giovanbattista Fazzolari e Guido Crosetto. Per quanto riguarda invece il totonomi sui Presidenti di Camera e Senato una novità è giunta dal vertice di Arcore: visti i tempi stretti, verrebbe abbandonata l’idea di concedere la Presidenza della Camera alle opposizioni, con la Lega che avrebbe invece ricevuto la semi-promessa di avere quella poltrona (Giancarlo Giorgetti in pole, in alternativa Riccardo Molinari). Per il Senato invece, dove i numeri sono più risicati, Meloni punterebbe ad Ignazio La Russa o Fabio Rampelli.