MELONI SUL TOTOMINISTRI GOVERNO: MIX AUTOREVOLE TRA POLITICI E TECNICI D’AREA

Questo pomeriggio la leader Giorgia Meloni ha riunito il direttivo di Fratelli d’Italia per discutere dei prossimi step verso il nuovo Governo: totoministri, interventi energia, PNRR sono i temi affrontati dalla futura Premier, secondo quanto raccolto dai “rumors” usciti dalla sede di FdI. «Rispetto tutti i partiti della coalizione e il mio partito, ma non mi farò imporre nomi che non siano all’altezza della situazione, perché il momento per l’Italia è delicato», avrebbe detto Meloni ai suoi durante l’esecutivo nazionale. I presenti all’Adnkronos hanno confermato la volontà della futura Presidente del Consiglio nel rispettare le richieste degli alleati per il totoministri del prossimo Governo, ma ha anche aggiunto «Il problema non è scegliere ministri tecnici o politici: l’obiettivo è quello di avere una squadra formata da persone di alto profilo, all’altezza della situazione. Se in un dicastero l’alleanza di centrodestra non ha un esponente di livello adeguato non c’è alcun problema ad affidare a un tecnico quell’incarico».



La Presidente di FdI ha poi sottolineato come, una volta ricevuto l’incarico dal Quirinale, quello che andrà a crearsi «sarà un governo politico perché eletto dal popolo e con una chiara impronta politica che è quella del centrodestra. E non verranno imposti nomi di personalità che non siano all’altezza né si procederà con il bilancino, proprio perché ci metto la faccia affinché sia un esecutivo di alto profilo». Nel frattempo il totoministri ha continuato comunque ad impazzare anche nel corso della giornata: sulla Salute emerge il nome di Rocco Bellantone, preside Facoltà Medicina e chirurgia della Cattolica: raggiunto da “Un giorno da pecora” su Rai Radio1, il possibile nome tecnico commenta «Mi farebbe piacere e mi onora, ma non so dire nulla, non mi ha chiamato nessuno al momento. Ho avuto modo di incontrare e di conoscere Giorgia Meloni, ma nulla di più. L’ho votata? Il voto è segreto, comunque sì». In merito al nome di Salvini come casella al Viminale, FdI non pone alcun veto: «Non mi risulta che ci sia un veto sull’approdo di Matteo Salvini al Viminale, comunque adesso stiamo andando a questa riunione per capire il quadro. Poi sarà Giorgia Meloni, quando riterrà, a informarvi», ha spiegato il deputato di FdI Fabio Rampelli. Il diretto interessato, ovvero il Segretario della Lega, ha poi commentato incontrando diversi esponenti del mondo industriale e agricoltura «pronto a un incarico di governo», fanno sapere gli ambienti della Lega, «il caro bollette che resta una priorità per la Lega. Se non interverrà il governo in carica, dovrà essere la prima preoccupazione dell’esecutivo di centrodestra che verrà».



GOVERNO MELONI, IL TOTOMINISTRI E IL NODO DEL MEF (VIA QUIRINALE)

I “giochi” sul totoministri del prossimo Governo Meloni dovrebbero-potrebbero concludersi entro il 13 ottobre prossimo, data ormai arcinota per la convocazione del nuovo Parlamento con la votazione per i nuovi Presidenti di Camera e Senato. La lista della squadra di Governo è tutt’altro che vicina alla sua conclusione, eppure diversi “nodi” sono stati già affrontati e forse pure decisi dalla Premier in pectore di Fratelli d’Italia: pochi tecnici ma presenti, con buona pace di Lega e Forza Italia in quali chiedono “pari dignità” e che ragionano sulle possibili caselle da “occupare”. Un nodo però ancora irrisolto, e non da poco, è quello del Ministero di Economia e Finanze: al di là dello scorporo o meno di Tesoro e MEF, il ruolo di chi dovrà andare in Europa a presentare i piani PNRR e la Finanziaria non è un elemento da poco nello scacchiere del prossimo Governo Meloni.



Il totoministri vede in auge il nome di Dario Scannapieco, attuale ad di CDP e tecnico gradito dall’intera area di Centrodestra: decisivo, come scrive Del Duca oggi su “IlSussidiario”, è il gradimento del Quirinale per poter partire col “piede giusto” a Bruxelles. Anche per questo si vocifera che la linea “soft” imposta da Meloni agli alleati possa aver fatto pieno piacere al Colle che a questo punto potrebbe optare per la sua moral suasion nei confronti di Fabio Panetta – l’altro nome caldissimo per il MEF – nel convincerlo a lasciare il board BCE. Daniele Franco ha declinato l’eventuale proposta di rimanere in sella, così come Cingolani all’Energia: i tecnici saranno pochi ma “di qualità” garantiscono dalle parti di Giorgia Meloni, e quasi certamente siederanno sullo scranno del Ministero dell’Economia.

TOTOMINISTRI GOVERNO MELONI: SALVINI TRA VIMINALE E AGRICOLTURA

Nel frattempo ieri, nel Consiglio Federale della Lega, il Carroccio ha dato pieno mandato a Matteo Salvini per discutere con la leader di FdI circa il totoministri del nuovo Governo Meloni e i Presidenti del Parlamento: in particolare, la Lega chiede i ruoli di Interno, Infrastrutture, Agricoltura, Giustizia, Autonomie Regionali. I nomi che circolano per quelle caselle nel totoministri “aggiornato” ad oggi sono sempre gli stessi: Salvini-Molteni al Viminale, Rixi ai Trasporti, Centinaio (o lo stesso Segretario) per le politiche agricole, Bongiorno Guardasigilli e Stefani per l’autonomia. «Salvini al Viminale? Mi sembra un candidato naturale», è stata la secca risposta di Giancarlo Giorgetti al termine del Consiglio Federale.

Resta dunque l’opa di Salvini per il ruolo da Ministro dell’Interno, anche se nel totoministri di queste ore molti in area Parlamento sanno bene che sarà di difficile accoglimento la richiesta del Carroccio. Anche per questo resta in pole il suo nome per lo strategico ruolo di Ministro dell’Agricoltura (assieme al sodale Centinaio): il Carroccio vuole che sia Mattarella e non Meloni preventivamente, nel caso, ad optare per nomi tecnici al Viminale. In quel caso, l’alternativa è già pronta e rappresenta per l’appunto le Politiche Agricole. Idee più chiare sul totoministri del Governo Meloni in altre caselle: Belloni o Tajani agli Esteri, Urso o Crosetto alla Difesa, Fitto agli Affari Europei, Cirielli o Pera per le Riforme, Santanché per il Turismo e la staffetta Crosetto-Fazzolari per il ruolo di Sottosegretario a Palazzo Chigi.