L’ombra delle scommesse mette a rischio il ruolo di Francesco Totti per le Olimpiadi? La vicenda non lascerebbe indifferente il Comitato olimpico internazionale. Lo riporta La Verità, spiegando che l’ex attaccante della Roma è ambassador ufficiale per le Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026 e che il Cio aderisce all’Ipacs, la partnership internazionale contro la corruzione nello sport a cui aderiscono governi, organizzazioni intergovernative e sportive, come il Coni. Inoltre, l’Ipacs contrasta le scommesse illegali e le frodi sulle scommesse. Ma è bene precisare che sono questioni che al momento non sfiorano Totti, il problema è che la passione per il gioco d’azzardo dell’ex capitano giallorosso è considerata molto negativa a livello d’immagine.



Stando alla versione di D.M., amico di Francesco Totti, i 160mila euro ricevuti con due bonifici nel 2016, mai restituiti, e gli altri 80mila avuti nell’agosto scorso, sul conto corrente della suocera, sarebbero legati ad un momento di difficoltà. Dunque, sarebbe stato aiutato dall’amico Totti. Quei soldi non servivano per fare scommesse al posto suo. La passione per le scommesse, anche sul calcio, è sua e le vincite nel complesso di 87mila euro in pochi mesi le ha realizzate usando i soldi della pensione dei suoceri. Eppure, La Verità riporta che questo amico di Totti e la moglie non se la passano affatto male, infatti D.M. sarebbe stato avvistato sotto l’ufficio della compagna, in zona Olimpico, a bordo della Porsche Cayenne che, fino a qualche settimana fa, era intestata a suo nome. Invece la moglie ha una Mercedes Glb 180D del 202. Ma non è finita qui, perché il quotidiano svela che hanno molti soldi sui conti correnti e due villette adiacenti ad Anzio tutt’altro che piccole. Dunque, la disponibilità di liquidi non manca.



“QUEI PRESTITI INFRUTTIFERI NON SI SPIEGANO…”

L’amico di Francesco Totti avrebbe accumulato quasi mezzo milione di risparmi. «Sono sei anni che non tocchiamo gli stipendi, prendiamo 80.000 euro l’anno e poi abbiamo venduto la casa di mia suocera e ci sono arrivati 200.000 euro. Poi, siccome un periodo abbiamo litigato e non sapevamo come andava a finì, avemo deciso che dei soldi che c’avevamo facevamo metà per uno… così abbiamo aperto due conti diversi», la spiegazione fornita a La Verità da D.M. Dunque, ha parlato di 10mila euro al mese tra emolumenti e pensioni dei suoceri, 80mila euro di stipendi annui che accantonerebbero. Ma la moglie si concederebbe 1.500 euro al mese di spese online. La donna, tra l’altro, da gennaio 2022 è stata promossa in Sport e salute, controllata dal ministero dell’Economia, e percepisce 45mila euro annui, circa 10mila euro in più del marito che è dipendente del ministero dell’Interno. Lo stesso quotidiano evidenzia che proprio Sport e salute, società che ha un codice etico stringente sul tema del riciclaggio, sta monitorando la situazione: le sos emerse sulla loro dipendente non sono passate inosservate. Comunque, qualcosa non torna secondo La Verità. «Proprio non si spiegano quei prestiti infruttiferi a una persona con immobili, buono stipendio e una Porsche».



Ma Francesco Totti anche in passato era finito al centro di segnalazioni per operazioni sospette: nel 2016 perché aveva emesso assegni bancari a favore del fratello Riccardo per 230mila euro nel complesso e che il consanguineo ne aveva chiesto il saldo in contanti dopo che, nel 2015, aveva effettuato altri due prelievi allo sportello per 90mila euro in tutto. Operazioni giustificate con «generiche esigenze personali in linea con l’alto tenore di vita». Sempre nel 2015 Francesco Totti era stato segnalato per aver ritirato 100mila euro in contanti e nel 2012 il fratello Riccardo per aver incassato 170mila euro in tutto.

IL SOSPETTO: AMICO E’ IL “PUNTATORE” DI TOTTI?

A detta dell’amico di Francesco Totti, queste somme servivano ad aiutare amici e parenti in difficoltà. Invece, La Verità riporta i sospetti che quel denaro sia servito a giocare a poker e fare scommesse senza lasciar traccia. Ma non c’è alcuna certezza a riguardo. Anzi, l’amico lo ha escluso categoricamente. Eppure, quando si reca a Monte Carlo, Totti ha bisogno di liquidità, infatti lì ha un conto aperto e invia bonifici milionari. Al quotidiano si aggiunge Dagospia, che ieri ha lanciato un interrogativo: «Visto che per giocare al casinò non serve presentarsi con le valigie zeppe di contanti (basta la carta di credito) a che serviva e per cosa tutto quel denaro contante?». Ma D.M. continua a negare di essere il puntatore ufficiale di Francesco Totti: «C’ho tutte le ricevute io! Ho scommesso io, sui Mondiali pure, e ho vinto io. Una volta 3.000, una volta 5.000 euro. Non potendomi paga’ in contanti, mi fanno i bonifici. Capito? Fino a 1.999 me li darebbero cash, però, io me li faccio bonificare e quei soldi non li ho rigirati a nessuno», ha dichiarato al giornale.