Il tardo autunno sulle sponde del Lago Maggiore e tra le colline varesine è un viaggio che incanta i sensi, regalando un’atmosfera unica che si fa percepire a ogni pedalata. Le acque calme del lago, incorniciate da montagne che al mattino si tuffano nelle nebbie autunnali, creano un paesaggio da sogno. L’autunno, con i suoi colori caldi, trasforma la natura circostante in una tela vivente: il verde dei boschi di castagni e faggi cede il passo al giallo, arancione e rosso delle foglie che cadono lentamente, mentre l’aria fresca solletica il viso.



Partendo da Laveno, uno dei borghi più affascinanti del lago, il percorso si snoda tra i suoi angoli pittoreschi, come il porticciolo che si affaccia sulle acque placide e Villa De Angeli Frua, un’elegante residenza circondata da uno splendido giardino botanico, il luogo ideale per una sosta contemplativa. Proseguendo verso il Parco Regionale Campo dei Fiori, un angolo incontaminato della regione, il paesaggio si fa più selvaggio. Qui i sentieri, incorniciati dai colori caldi dell’autunno, si intrecciano tra faggi secolari, castagni e piccole radure, dove la natura sembra regnare sovrana. La sinfonia dei passi e delle ruote che scricchiolano sulle foglie cadute accompagna il ciclista in una scoperta silenziosa dei luoghi meno conosciuti. È un viaggio che svela storie dimenticate: antiche contrade, piccole cappelle e borghi medievali che sembrano raccontare i segreti di un tempo che non c’è più, ma che resiste nel paesaggio.



Una tappa imperdibile è Angera, con la sua maestosa Rocca che domina il lago dall’alto, un punto panoramico perfetto per ammirare il contrasto tra le acque azzurre e le cime delle montagne circostanti. Qui, l’aria frizzante dell’autunno si mescola con il profumo delle castagne arrosto che tipicamente caratterizzano le sagre locali, creando un’atmosfera accogliente e genuina. A questo, si aggiungono le tradizioni culinarie, con piatti che parlano di territorio, come i ravioli con ripieno di trota e piatti rustici come ossobuco alla milanese e cassoeula, che scaldano il cuore e il corpo.



Proseguendo verso Varese, non si può non fare una sosta al Sacro Monte, Patrimonio dell’Umanità Unesco, che svetta sopra la città. Questo luogo di pellegrinaggio, che ha visto passare fedeli e viaggiatori per secoli, offre un’esperienza che va oltre la vista mozzafiato sulle Alpi e sul lago sottostante: i suoi sentieri costellati di cappelle e chiese sono un invito a riflettere e a godere della tranquillità di un paesaggio che sembra sospeso nel tempo. Il Museo Baroffio, all’interno del borgo, conserva una ricca collezione di opere d’arte religiose che arricchiscono il percorso spirituale, mentre la Casa Museo Pogliaghi espone una meravigliosa collezione di opere dell’artista che ha realizzato la porta del Duomo di Milano.

In serata, una discesa verso il centro di Varese regala una nuova emozione. La città si anima di luci calde e suoni soffusi, con le sue piazze porticate che invitano a passeggiare sotto il cielo che si tinge di rosa e oro al tramonto. Piazza Monte Grappa, cuore pulsante della città, è lo snodo ideale per entrare nel vivo della vita cittadina, dove si può godere dell’ospitalità dei caffè e delle pasticcerie, mentre il profumo delle prelibatezze locali invade l’aria. Qui, la vita scorre lenta, a misura d’uomo, e ogni incontro diventa una piccola scoperta, proprio come l’esperienza di percorrere le strade della città durante il giorno.

Un giro in bicicletta in queste terre, avvolti dai colori autunnali e dal calore delle tradizioni, è una scoperta che lascia un segno nel cuore. Un’esperienza che va oltre la semplice visita, diventando un incontro profondo con la natura, la cultura e la gastronomia di uno dei luoghi più affascinanti della Lombardia.

Nel Varesotto, poi ogni piatto è un omaggio alla ricchezza del territorio. Durante l’autunno, l’aria si carica del profumo delle castagne arrosto, simbolo delle tradizioni autunnali che si intrecciano con le sagre di paese. La cassoeula, con la sua combinazione di maiale e verze, è un piatto che racconta di un passato contadino, di lunga preparazione e di calore. Accanto a questi piatti rustici, i ravioli di trota sono una vera e propria delizia dei laghi, fatti con pesce fresco, una tradizione che affonda le radici nell’acqua cristallina del Lago Maggiore. I sapori si accompagnano perfettamente a un rosso di Varese o a un nebbiolo, vini che sono il frutto delle terre moreniche e delle dolci colline varesine. Ogni sorso di vino racconta di terre fertili, dove il microclima rende unico il paesaggio e, di conseguenza, il prodotto.

Il Varesotto è anche un regno di eccellenze artigiane, dove la tradizione si fonde con la creatività. A Laveno, tra i vicoli del piccolo borgo lacustre, si trova la ceramica che ha radici antiche, testimoniata dalla rinomata manifattura di vasi, piatti e oggetti decorativi, ancora oggi apprezzata a livello internazionale. La lavorazione del legno a Varese è un’arte che si tramanda da secoli, con maestri che intagliano ogni pezzo con una precisione unica. Un esempio dell’abilità locale sono i mobili in legno intagliato che riprendono temi tradizionali, ma con un tocco di modernità che affascina ancora oggi. Non da meno, le scarpe artigianali, frutto di mani esperte, sono simbolo di un’eleganza che resiste nel tempo, realizzate con pelli selezionate e cuciture che richiedono anni di esperienza.

Ma l’artigianato varesino non si limita solo alla lavorazione del legno e della pelle: anche il vetro di Venegono Inferiore è uno degli emblemi di un savoir-faire che va oltre la semplice produzione artigianale, creando veri e propri capolavori, dall’eleganza senza tempo. Ogni creazione è un incontro perfetto tra tradizione e innovazione, in cui la maestria artigiana dà vita a pezzi unici che raccontano la bellezza senza tempo di un territorio straordinario.

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