Toyota: “No alle sole auto elettriche”

La neutralità di Toyota non passa soltanto per l’auto elettrica. La teoria “multi-energy” o multi-tecnologica è inseguita nonostante in Europa dal 2035 si dovrebbe arrivare al divieto di produzione di motori endotermici per proseguire la transizione verso un mondo “zero CO2”. Al World Economic Forum di Davos, Toyota è salita sul palco con Gill Pratt, scienziato americano e capo della ricerca dell’azienda ormai dal 2016, già docente al Mit di Boston.



Pratt ha snocciolato una serie di numeri per dimostrare che nella transizione si può raggiungere il migliore risultato possibile in termini di decarbonizzazione anche senza dover necessariamente “elettricizzare” i motori, a maggior ragione in questo momento, nel quale c’è un problema di approvvigionamento di litio, una scarsa diffusione delle reti di ricarica e di costi ancora alti, come evidenza Repubblica. Le stesse slide mostrate a Davos, erano state presentate ai media europei a Bruxelles.



Pratt: “Auto elettrica non può essere l’unica opzione”

Gill Pratt ha mostrato in alcune slide 100 veicoli con motori endotermici con un’impronta media pari a 250 grammi per chilometro (g/km) di CO2. Con una batteria della capacità di 100 chilowattora (kWh), messa su un’auto elettrica che ha emissioni medie pari a 100 g/km, il risultato è che la media generale di CO2 si abbassa a 248,5 g/km. Utilizzando quei 100 kWh per alimentare sei auto ibride plug-in, dotate di batteria da 18 kWh per un’impronta carbonica pari a 150 g/km, la media della flotta migliorerebbe ancora a 244 g/km. Secondo Pratt, bisognerebbe mettere quei 100 kWh su 90 ibride non ricaricabili, con un piccolo accumulatore da circa 1,1 kWh e la media flotta scenderebbe a 205 g/km.



L’auto elettrica, dunque, “non può essere l’unica opzione” secondo Pratt, così come per il ceo del gruppo Toyota, Akio Toyoda. Secondo il capo ricerca dell’azienda, spetta comunque al mercato e ai consumatori scegliere. Pratt ha spiegato ancora: “Mentre i veicoli a zero emissioni, compresi i veicoli elettrici a batteria, saranno la soluzione nel lungo termine, l’attuale carenza di litio e l’insufficiente infrastruttura di ricarica impediscono nel breve termine un passaggio globale a queste soluzioni tecnologiche“.