“Un fiore su una cima alta” così Akio Toyoda ha definito le automobili elettriche, ovvero un bene di consumo fuori dalla portata del ceto medio. In realtà questo è il passaggio meno duro del clamoroso discorso che il presidente della Toyota ha tenuto nella conferenza stampa di fine anno in qualità di presidente della Japan Automobile Manufacturers Association. La sua critica all’eccesso di clamore riservato ai veicoli elettrici che non tiene in considerazione il carbonio emesso dalla generazione di elettricità e i costi di una transizione EV ha fatto il titoloni dei giornali.
Il presidente Toyoda ha affermato che il Giappone rimarrebbe senza elettricità in estate se tutte le auto fossero alimentate a corrente elettrica. L’infrastruttura necessaria per sostenere una flotta composta interamente da veicoli elettrici costerebbe al Paese tra i 14 trilioni e i 37 trilioni di yen, l’equivalente di 135 miliardi di dollari a 358 miliardi di dollari. “Quando i politici affermano con disinvoltura: ‘Sbarazziamoci di tutte le auto a benzina’ hanno presente le conseguenze? Lo capiscono questo?”, è sbottato il capo della casa automobilistica leader mondiale nelle auto ibride.
Il costo della transizione alla mobilità elettrica 100% equivale al crollo dell’attuale modello di business dell’industria automobilistica causando la perdita di milioni di posti di lavoro, ha affermato Akio Toyoda con riferimento alle indiscrezioni circolate all’inizio di dicembre secondo cui a partire dal 2035 il Governo giapponese vieterebbe la vendita di nuove auto a benzina, mentre sarebbe stato ancora consentita la guida di auto ibride gas-elettriche. Questa scelta allineerebbe il Giappone a California e Regno Unito, sebbene poi non sia arrivato nessun annuncio ufficiale sul futuro bando delle auto a benzina da parte del ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria.
Per i sostenitori dei veicoli elettrici le obiezioni avanzate dal presidente della Toyota sono inconsistenti, visto che le automobili possono essere caricate di notte quando la domanda di elettricità è bassa, anzi in prospettiva è proprio il concetto car to grid ad affermarsi. Le autovetture non solo “suggono” chilowattora dalla rete, ma a loro volta possono cederne per bilanciare l’infrastruttura nei momenti di picco di domanda. Comportandosi un po’ come dei generatori di corrente.
In un Paese come il Giappone che ricava la maggior parte della sua elettricità dalla combustione di carbone e gas naturale (prima del terremoto e tsunami del 2011 il nucleare copriva un terzo del fabbisogno), i veicoli elettrici non aiutano l’ambiente, osserva Akio Toyoda. “Più veicoli elettrici circolano, peggiore saranno le emissioni di anidride carbonica”. Sebbene – a stretto rigore – significa delocalizzare le emissioni dalle strade urbane alle centrali elettriche. Si obietta allora che la mobilità elettrica cresce in tandem con altre tecnologie verdi di generazione elettrica come l’energia solare.
Il costo superiore delle auto elettriche rispetto ai veicoli con motore a scoppio è una considerazione che non regge più. Proprio in questi giorni è stato pubblicato uno studio di BloombergNEF in cui si mostra come il costo delle batterie raggiungerà 101 dollari per kWh entro il 2023: 100 dollari per kWh è la soglia indicata dagli analisti per il pareggio del costo tra i veicoli a carburante e quelli elettrici. E con incentivi e crediti d’imposta basterebbe pochissimo per spingerlo al di sotto di tale cifra e decretare l’assoluta competitività delle automobili elettriche su quelle a benzina. Il prezzo dell’accumulo di energia è un indicatore automobilistico determinante per il fattore prezzo, in quanto il pacco batteria rappresenta circa un quarto del costo totale di un veicolo elettrico.
Se nelle critiche di Akio Toyoda alla mobilità elettrica pura ci sono osservazioni veritiere, il discorso del patron di Toyota va anche decodificato nella prospettiva di una guerra commerciale. Il marchio giapponese si è affermato internazionalmente nella mobilità sostenibile con il modello Prius che combina un motore a benzina con un motore elettrico e viene rifornita nelle stazioni di servizio tradizionali. Toyota non vende veicoli elettrici a batteria pura per il mercato di massa, sebbene abbia un modello che funziona con una cella a combustibile alimentata a idrogeno. Mentre, proprio nel 2020 Tesla, il produttore statunitense di veicoli elettrici puri, ha superato il gruppo Toyota nella capitalizzazione di mercato.