Justin Hartley è Colter Shaw, il protagonista di Tracker, la nuova serie tv di azione della Disney+ giunta al tredicesimo episodio. Partita in sordina, Tracker sembra ora veder crescere i consensi da parte del pubblico e della critica. Hartley ha raggiunto il successo con il ruolo di Kevin Pearson nelle 6 stagioni di This is Us, il gemello bello ma insoddisfatto della famiglia che ha commosso l’America in questi anni, e non solo.
Colter ha molte cose in comune con Kevin: non ha una vita regolata, è sostanzialmente anafettivo, e ha un serio e irrisolto rapporto con suo padre, morto in circostanze sospette. Era stato proprio lui a imporre ai figli un addestramento severo e una consuetudine per i codici di sopravvivenza che Colter ha poi trasformato nel suo lavoro. Infatti, la sua attività consiste nel “trovare persone” disperse, grazie alla sua abilità di seguire anche le più piccole tracce, che gli consentono di risolvere casi complicati.
Lo fa per il compenso, ovviamente, che intasca solo se riesce a riportare a casa la persona scomparsa. Dispone di una piccola squadra di fedeli collaboratori che però non operano sul campo come lui. C’è Bob, con spiccate competenze informatiche, interpretato da Eric Graise, l’attore disabile che ha iniziato la sua carriera in The Walking Dead, ci sono le due anziane zie, Velma e Teddi, che gli procurano il lavoro e le informazioni sulle persone scomparse, e c’è infine Reenie, l’avvenente avvocata interpretata da Fiona Rene, che lo toglie spesso dagli impicci con la legge.
Colter Show non ha una casa, ma gira con il suo camper extralusso da un angolo all’altro degli Stati Uniti. L’importante è che ci sia un incarico sufficientemente ricco. In questo modo abbiamo visitato nei 13 episodi una grande quantità di Stati e conosciuti posti incantevoli, dagli enormi parchi naturali americani a località marine mozzafiato. La sua tecnica è quella di collaborare con le forze di polizia impegnate nella ricerca delle persone, anche se poi preferisce agire da solo. In realtà, la vita solitaria che conduce, la capacità di risolvere i casi e di allontanarsi subito dopo, lo rendono simile – per capirci – a un moderno Lone Wolf, il mitico personaggio dei fumetti anni ’70 creati da Luigi Grecchi e Fernando Fusco per L’Intrepido.
Il suo disagio a mettere radici, a dare vita a una storia sentimentale duratura, a legarsi a un posto fisso, sembra derivare dai dubbi che Colter ha sulla sua famiglia. Ogni tanto scopre qualcosa di nuovo su suo padre, sul suo lavoro, sulle cause della sua morte. Questo lo rende inquieto e sospettoso, e sempre in fuga da se stesso. Ma non c’è nulla da dire sulla sua tecnica e la sua professionalità, la serietà con cui esercita il suo lavoro.
Cosa aggiungere allora? Solo che è stato proprio Tracker a farci scoprire una nuova professione di cui non conoscevamo l’esistenza, quella di “cacciatore di ricompense” per chi porta indietro vive le persone scomparse.
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