Traffico di rifiuti a livello europeo, false fatturazioni e riciclaggio: questo il quadro delle accuse mosse, a vario titolo, a 18 persone che risultano indagate all’esito di una maxi operazione, denominata “Black Steel”, condotta dai carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Milano nell’ambito di una complessa attività investigativa su scala internazionale. I militari del Gruppo per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica del capoluogo lombardo, con il supporto dei Comandi Provinciali Carabinieri competenti per territorio, di personale Europol e della polizia tedesca (BKA), hanno eseguito altrettante misure cautelari emesse dal gip di Milano.
Nello specifico, i provvedimenti riguardano 6 ordini di custodia cautelare in carcere, 8 di arresti domiciliari e 4 di obbligo di dimora presso il comune di residenza a carico di soggetti ritenuti responsabili, spiegano gli inquirenti, di una “associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (rifiuti speciali costituiti da rottami ferrosi ed altri rifiuti speciali anche pericolosi, auto-riciclaggio, riciclaggio, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false ed emissione di fatture per operazioni inesistenti“. Tra le accuse anche quella di furto aggravato in concorso. Tra gli indagati anche l’ex patron del Novara Calcio, Maurizio Rullo. Nell’ambito dell’operazione è stato disposto anche il sequestro di 90 milioni di euro.
Traffico di rifiuti su scala europea: arresti anche in Italia, il punto sull’operazione del Noe
L’indagine dei carabinieri del Noe, in collaborazione con le autorità giudiziarie e di polizia tedesche, riguarda una vasta rete di reati in materia di traffico illeciti di rifiuti, articolata in vari Paesi d’Europa, comprendente un presunto giro di false fatturazioni e attività di riciclaggio oggetto dell’operazione investigativa “Black Steel”, sfociata nell’esecuzione di 18 misure cautelari con 14 arresti e numerose perquisizioni. Le indagini avrebbero portato a galla “un vorticoso giro di denaro” (stimato intorno ai 100 milioni di euro) che si ritiene legato a imponenti traffici illeciti di rifiuti e che, sottolineano i carabinieri, sarebbe transitato su conti di società italiane ed estere (in partiocolare tedesche ed ungheresi) per ripulirlo prima del reinvestimento in ulteriori attività.
Secondo quanto reso noto dagli inquirenti, nell’ambito delle indagini condotte dalla Procura di Milano, Monaco e Reggio Calabria, sono 6 gli indagati finiti in carcere mentre 4 sono sottoposti alla misura dei domiciliari. Tra i nomi coinvolti nell’inchiesta anche quello di Maurizio Rullo, ex presidente del Novara Calcio (società dichiarata fallita nel gennaio scorso). Stando al quadro accusatorio, le somme derivate dal traffico di rifiuti a livello europeo sarebbero state reinvestite nello stesso circuito illecito o, dopo essere state “ripulite”, in altre attività tra cui “l’acquisto di una squadra piemontese militante in Serie C, il Novara Calcio Spa, poi rivenduta prima di essere sottoposta a fallimento“.