Il traforo del Monte Bianco resterà chiuso dal 4 settembre al 18 dicembre per lavori di rifacimento di due porzioni di volta di trecento metri ciascuna, una sul lato italiano e una sul francese. Gli interventi sono sostanzialmente indispensabili, tanto che non saranno gli unici. Per completare le operazioni necessarie, come riportato da Adnkronos, serviranno 19 anni. Ogni autunno, quando la presenza di mezzi leggeri è meno assidua, verrà replicata l’interruzione del traffico.
A comunicarlo è stato proprio il gruppo che gestisce l’area, Geie-Tmb. “Questi lavori, a 60 anni dalla realizzazione, rendono il traforo del Monte Bianco tra i primi grandi tunnel europei a intraprendere opere di risanamento profondo della struttura”, hanno sottolineato. Gli interventi saranno volti ad assicurare una maggiore durabilità della struttura su diversi fronti. “Due sono le criticità attuali: l’umidità e la presenza di amianto utilizzato sessant’anni fa per la costruzione di alcune canalette. Presenza che impatta sulle tempistiche del cantiere e sulle misure di protezione per gli operai. L’obiettivo resta quello di garantire lunga vita al tunnel”.
Traforo del Monte Bianco chiuso dal 4 settembre al 18 dicembre per lavori: cosa cambia al traffico
Il fatto che il traforo del Monte Bianco resterà chiuso dal 4 settembre al 18 dicembre per lavori di rifacimento, inevitabilmente, provocherà dei problemi al traffico. In media infatti 5.300 veicoli transitano ogni giorno da quel tunnel. Adesso saranno costretti a trovare un percorso alternativo, con i rallentamenti che ne conseguono. La maggior parte dei conducenti abituali si riverserà infatti con ogni probabilità sul tunnel del Frejus, che raddoppierà le presenze.
Il sito ufficiale del traforo, tunnelmb.net, ha proposto le mappe degli itinerari alternativi consigliati, ma non sono purtroppo molti. Il Frejus, appunto, il Gran San Bernardo e, per i mezzi leggeri, i passi del Piccolo San Bernardo e del Montets, questi ultimi spesso chiusi per nevicate. Le due concessionarie SITMB e ATMB in tal senso “continuano a lavorare con le autorità dei due Paesi per proporre, in occasione della realizzazione di questi importanti lavori, le migliori soluzioni alternative di collegamento tra l’Italia e la Francia”, si legge in una nota.