L’inchiesta de Le Iene sulla tragedia di Rigopiano ha acceso i riflettori sulle richieste d’aiuto ignorate e le telefonate “sparite”, con Roberta Rei che ha sentito anche Pierfrancesco Muriana, capo della Squadra Mobile che ha svolto le prime indagini sulla Prefettura di Pescara (luogo dove sarebbe scomparsa la chiamata di Gabriele D’Angelo). Muriana, a telecamere spente, ha spiegato: «Ho avuto l’impressione di aver fatto una scoperta importante, perché spostava l’orologio della richiesta dei soccorsi. Sarà il processo a dire se cambiava o meno l’esito, però sicuramente era un elemento che andava messo nel patrimonio informativo». E ha evidenziato poco dopo: «Se la telefonata al coc fosse stata nascosta… sarebbe grave». Dunque, purtroppo, già dal mattino di quel 18 gennaio 2017 era note le difficoltà all’hotel Rigopiano, che da lì a poche ore sarebbe stato travolto da una valanga… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



RIGOPIANO, TRAGEDIA HOTEL: DUBBI SULLA MACCHINA DEI SOCCORSI

A quasi tre anni dalla tragedia dell’hotel di Rigopiano, investito e letteralmente distrutto da una valanga, sono ancora numerosi i dubbi sui quali Le Iene sono tornate ad interrogarsi. La domanda centrale resta però solo una: la morte delle 29 persone (su 40 in totale presenti) si poteva davvero evitare? E soprattutto, perchè per due anni nessuno ha parlato di una chiamata di aiuto che forse poteva essere decisiva? Roberta rei ha raccolto le testimonianze di alcuni superstiti, a partire da Giampiero Parete, l’uomo che per primo fece la telefonata mentre è circondato da una distesa di neve e detriti. “Sembrava come se fosse scoppiata una bomba”, ha dichiarato. Sono inquietanti le prime telefonate di aiuto in cui viene spiegato del crollo dell’hotel al quale però nessuno crede, a partire dalla prefettura di Pescara. Gabriele, una delle vittime, aveva provato a chiamare cinque ore prima della tragedia ma la sua telefonata resta inascoltata e del tutto ignorata, ma perchè? Nessuno riporta sul registro delle telefonate il nome di coloro che quel giorno chiamano per chiedere aiuto. Si parla di “fogli volanti” mai venuti fuori. Ma perchè il nome del ragazzo ed il suo numero sarebbe stato occultato? Saranno le indagini a dover fare chiarezza e spiegare se davvero le 29 vittima si sarebbero potute salvare, se solo soccorse in tempo. Clicca qui per il video integrale (Aggiornamento di Emanuela Longo)



CHIAMATE DI GABRIELE D’ANGELO NASCOSTE DALLE INDAGINI?

Le Iene Roberta Rei e Marco Fubini ripercorrono la terribile tragedia dell’Hotel Rigopiano. Il 18 gennaio del 2017 una valanga di neve asfaltava al suolo l’hotel causando la morte di 29 persone. A distanza di tre anni ci sono ancora tante domande e soprattutto ci si domanda se quella telefonata non fosse stata messa in attesa questa tragedia sarebbe stata evitata? A ricordare quei terribili momenti ci sono alcuni superstiti tra cui Gabriele da cui parte la prima chiamata al 118. “Hotel Rigopiano c’è stata una valanga” racconta uno dei superstiti – “in quell’emergenza stavo in attesa. Mi sembrava una cosa talmente assurda. Da un secondo all’altro avevo perso tutta la mia famiglia, i miei figli…quella telefonata a me mi ha spezzato come papà, perchè non puoi mettere in attesa una persona che ti sta chiedendo aiuto su una cosa così grande. Una persona che sta in difficoltà che deve fare?”. Dopo due ore il superstite richiama il 118: “dopo due ore loro ancora non avevano capito che c’era una cosa grave”. I primi soccorsi, infatti, arrivano molte ore dopo, ma perchè le telefonate di Gabriele D’Angelo non sono state ascoltate, ma soprattutto non sono state inserite nelle indagini sulla tragedia? (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



QUELLA TELEFONATA D’ALLARME…

La tragedia di Rigopiano si poteva evitare? E’ questo il quesito che si pongono Roberta Rei e Marco Fubini, inviati de “Le Iene Show”, che hanno indagato sull’ipotesi che le 29 persone morte in seguito alla valanga che travolse l’hotel di Farindola alle 16:47 del 27 gennaio 2017 potessero essere salvate. Quando le prime segnalazioni del crollo iniziarono ad arrivare alle autorità, da una funzionaria della prefettura giunse una frase che riascoltata oggi fa venire la pelle d’oca:”I vigili del fuoco hanno fatto le verifiche e non c’è nessun crollo all’hotel Rigopiano. Purtroppo la mamma degli imbecilli è sempre incinta…”. A morire, come detto, furono 29 delle 40 persone presenti: diverse ore trascorsero prima che l’allarme fosse ritenuto credibile e la macchina dei soccorsi si mettesse in moto…

TRAGEDIA HOTEL RIGOPIANO, SI POTEVA EVITARE?

La tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola, soprattutto nei giorni immediatamente successivi, venne descritta come una fatalità inevitabile, il brutto “scherzo” tirato da una valanga di neve malefica, il frutto di una nevicata imponente e di una scossa di terremoto che aveva interessato la zona dell’albergo e sepolto 29 vite innocenti. Eppure, Roberta Rei e Marco Fubini de “Le Iene Show” indagando sull’accaduto sono venuti a sapere dell’esistenza di una telefonata con una richiesta di soccorsi arrivata in prefettura la mattina di quel terribile 27 gennaio. Da qui la domanda posta dal programma di Italia Uno, che si chiede e “se fosse stato possibile evitare quella tragedia, ascoltando un grido d’allarme arrivato già ore prima che la valanga travolgesse la struttura e le persone che si trovavano lì in quel momento?”.