Trani, in Puglia, non rappresenta solo una delle località più rinomate di questa regione meridionale ma rappresenta lungo le coste adriatiche una piccola “perla” capace di incantare al tramonto, quando il sole finalmente bacia il mare e dona dei colori molto suggestivi a quelli che sono i due monumenti principali della città, ovvero la bellissima Cattedrale dedicata a San Nicola Pellegrino e il Castello Svevo, parte di quell’immensa eredità storico-culturale lasciata da Federico II. Si trova a nord della costa di Bari, nella provincia di BAT (Barletta-Andria-Trani) quella che è una delle più affascinanti mete turistiche pugliesi tanto da essere spesso identificata come uno dei simboli della regione stessa grazie al suo porto, alle architetture in pietra bianca e all’atmosfera che si respira e che rimanda certamente ad altri centri altrettanto belli ma che forse non vantano la lunga e ricca storia di Trani. Andiamo a scoprirla, a ritroso nel tempo, quando questo centro che oggi conta circa 55mila abitanti era già uno snodo essenziale oltre che una vera e propria potenza marittima.
TRANI, DALLO SPLENDORE MEDIEVALE A “CITTASLOW”
Le origini preistoriche di Trani (il cui nome pare essere strettamente connesso a Diomede, mitologico eroe greco il cui primogenito Tirreno avrebbe fondato sulle coste pugliesi la città di Tirenum, anche se alcuni studiosi ritengono che il nome sia un omaggio all’imperatore Traiano o più probabilmente un derivato della “trana”, ovvero una insenatura atta a pescare) affondano le proprie radici addirittura nell’Età del Bronzo: molte testimonianze si hanno dei tempi della dominazione romana e poi del successivo periodo che portò al succedersi di bizantini, longobardi e saraceni che arrivavano dal mare per predare la città. Come molte località della Puglia, il suo periodo di maggior splendore Trani lo visse nel Medioevo, diventando una delle roccaforti della resistenza alle invasioni bizantine, e poi sotto l’illuminata dominazione sveva: è con Federico II che cominciarono i lavori di costruzione del castello che oggi troneggia e della cinta muraria, nonché uno sviluppo urbanistico senza precedenti. Venendo all’epoca moderna, Trani perse dopo secoli il titolo di capoluogo nell’Ottocento a favore di Bari mentre uno degli eventi più drammatici del Novecento fu il bombardamento tedesco che causò numerose vittime e gravi danni ad alcuni edifici storici. Negli ultimi anni la città è rifiorita e, grazie soprattutto alle direttrici turistiche che privilegiano le coste adriatiche pugliesi e vanno verso il Salento, Trani è diventata una delle mete più ambite e di recente è entrata nel circuito delle “Cittaslow”, ovvero quei luoghi in cui si privilegia la qualità della vita ai logoranti ritmi della modernità.
“LA PIETRA DI TRANI” E IL CASTELLO SVEVO
Per chiunque non fosse mai stato a Trani c’è solo l’imbarazzo della scelta tra i luoghi da scoprire: anzi il consiglio è di dedicare almeno un weekend alla scoperta della città, decidendo alternativamente di partire dal porto col suo panorama mozzafiato oppure dalle viuzze del centro storico tutte in pietra bianca (il marmo tanto apprezzato che è conosciuto come “pietra di Trani”) e dove sembra che il tempo scorra con un andamento tutto suo. Ovviamente menzione speciale la merita la Cattedrale (completata nel 1200) anch’essa in pietra bianca calcarea, uno dei più fulgidi esempi di Romanico pugliese, e che a ridosso del mare sembra svolgere quasi la funzione del faro che chiunque si aspetterebbe di trovare; non meno conosciuto è il Castello Svevo, nei pressi della stessa Cattedrale, e che per secoli ha funto da avamposto protettivo per la città: tra l’altro è proprio qui che Federico II celebrò le sue seconde nozze. Lasciandosi alle spalle le bellezze del porto e le sue spiagge di ghiaia e sabbia (uno dei tratti più belli del litorale regionale), ci si può avventurare nel groviglio di vicoli e stradine del centro storico, tra edifici antichissimi e palazzi nobiliari, senza dimenticare il “quartiere ebraico” che rimanda al periodo in cui c’era una nutrita comunità che qui risiedeva e che usufruiva di ben quattro sinagoghe, poi trasformate nel tempo in chiese e consacrate.