Bufera sulla legge sull’autodeterminazione tedesca, contestata dal Ministro della Giustizia Buschmann e dal Ministro della Famiglia Paus. Questa legge, la cui bozza è stata presentata dai Verdi insieme al Ministro della Giustizia, nello specifico dovrebbe consentire la possibilità per le persone che non si identificano nel sesso registrato al momento della nascita di far cambiare questa iscrizione all’anagrafe, senza passaggi burocratici. Nel caso dei minori di 14 anni, devono essere i genitori a presentare domanda oltre i 14 anni, in caso di conflitto, la decisione deve essere presa da un tribunale. Le norme sulla riassegnazione medica invece non sono trattate esplicitamente in questa legge.



La nuova legge sull’autodeterminazione è destinata a sostituire l’attuale normativa che la Corte costituzionale federale ha decretato essere contraria ai principi fondamentali della federazione, in quanto obbligava le persone transessuali, intersessuali e non binarie a presentare una perizia psichiatrica e a sottoporsi a procedure giudiziarie piuttosto invadenti, in cui le persone venivano interrogate sui dettagli sessuali o legati all’infanzia anche molto intimi. La legge è dunque stata accolta con favore da Sven Lehmann, commissario governativo per le politiche queer, ma la bufera si è immediatamente scatenata a causa delle parole del ministro Buschmann. Nell’occhio del ciclone è finito il paragrafo 6 della nuova legge, che dovrebbe garantire l’accesso delle donne trans agli spazi femminili, come per esempio spogliatori e saune.



Legge autodeterminazione, bufera su ministro giustizia: “donne trans non sono aggressori”

Legge sull’autodeterminazione, il ministro tedesco della Giustizia ha espresso il timore che l’accesso delle donne trans agli spazi femminili possa minacciare la privacy delle donne che li frequentano. Come riferisce il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, il ministro Buschmann intende continuare a garantire la protezione delle donne contro il rischio di violenza negli spazi femminili. Ora la legge lascia la decisione ai gestori di tali spazi, ma il confronto su questo tema ha assunto toni sempre più aspri. Le associazioni hanno infatti domandato di abbandonare l’idea discriminatoria delle donne trans come aggressori sessuali e violenti.



La legge sull’autodeterminazione tedesca prevede anche il divieto di divulgazione, per impedire che le persone transessuali, intersessuali e non binarie siano dichiarate tali contro la loro volontà. Un aspetto contro cui si sta battendo il commissario Lehmann, che intende correggere questo punto.