Si fa chiamare Freddy, ha 32 anni, è giornalista del quotidiano inglese The Guardian, ma fino a 25 anni di età era una donna. Secondo quanto scrive il quotidiano stesso, a quell’età ha cominciato a prendere il testosterone, l’ormone che nei maschi è deputato allo sviluppo degli organi sessuali, rimuovendo poi il tessuto mammario l’anno dopo. Voleva diventare uomo cosa che, racconta, aveva sempre sentito come esigenza, non trovandosi nella condizione di donna come la natura lo aveva procreato sin da bambino. Ma rifiutò di fare una isterectomia, operazione chirurgica che comporta l’asportazione dell’utero femminile, perché, dice, non voleva perdere la possibilità di avere figli. “Ho sempre amato i bambini. Prima del cambio di sesso, pensavo di rimanere incinta, perché mi era stato detto che la transizione mi avrebbe reso sterile. Ma non volevo perdere l’occasione di avere die figli, avrei potuto averli con l’inseminazione artificiale. Il cambio di sesso mi era necessario per trovare pace mentale, visto come avevo vissuto fino a quel momento, prima di avere figli avevo bisogno di capire esattamente chi ero”. Adesso che ha avuto un figlio, partorito grazie all’inseminazione artificiale, vuole che sul certificato di nascita del figlio stesso venga riconosciuto come padre e non come madre. Lui è ufficialmente riconosciuto come maschio sui suoi documenti, ma non su quelli del figlio dove risulta come madre. Ha così fatto causa al Registro generale inglese perché venga inserito sul documenti del figlio che lui è padre. Sostiene che tutti i bambini debbano avere il diritto che sui loro documenti sia scritto correttamente e con precisione: “Tutti i bambini dovrebbero essere in grado di avere i loro genitori legali registrati correttamente e con precisione alla loro nascita. Avere un certificato di nascita accurato è vitale in quanto rimane con qualcuno per tutta la vita e fa parte della loro identità”. La legge inglese al momento non riconosce questa opportunità, il caso in questione, secondo l’avvocato di Freddie, diventa una occasione per modifica “la legge del Regni Unito che nega in modo completo l’uguaglianza dei sessi”.
IL CERTIFICATO DI NASCITA
Naturalmente questo padre/madre non tiene conto dei diritti del bambino, benché dica che sia questa la motivazione. Non tiene conto che crescerà in mezzo a padri e madri naturali e inevitabilmente si chiederà come è possibile che suo padre lo abbia messo al mondo? La scoperta di essere stato messo al mondo da un uomo con organi sessuali da donna potrà procurargli dei traumi? Nessuno è in grado di dirlo.Il tipo di sesso a cui uno appartiene d’altro canto è radicato nei cromosomi di un individuo e fa parte di centinaia di caratteristiche genetiche. L’American Psychiatric Association classifica ancora la disforia di genere come un disturbo mentale; gli studi indicano che oltre l’80% dei bambini che manifestano disforia di genere supera di gran lunga la tarda adolescenza, a meno che la loro confusione non venga rafforzata dagli adulti. Spesso, chi cambia sesso, si trova in difficoltà psicologiche peggiori di quanto non fosse prima.