Il giornalista Chicco Testa ha pubblicato una riflessione sugli esiti della Cop28 sulle pagine del Foglio, sottolineando come la transizione green fatta senza alcun criterio logico finirà per indebolire i paesi più svantaggiati. Già dalle conclusioni della Conferenza, infatti, emerge come i paesi non siano riusciti a trovare un accordo sui “tempi del (impossibile) phase-out dei combustibili fossili, cioè una rinuncia al loro uso o una drastica riduzione”.
Prima di arrivare ai fossili, però, Chicco testa ci tiene a sottolineare i punti di accordo tra gli stati della Cop28, tra i quali “il potenziamento delle rinnovabili“, che purtroppo almeno per l’Italia teme sarà “probabilmente impossibile”. Ben più importante, invece, “l’obiettivo di incrementare la produzione di energia nucleare“, un tema sul quale “dopo anni di discussioni di principio e di veti ambientalisti pare che ci sia finalmente resi conto” della sua importanza per la decabonizzazione. Inoltre, Chicco Testa cita anche, tra i punti di accordo, “il raddoppio dei miglioramenti nell’efficienza energetica, l’uso di tecnologie low carbon e di mitigazione come il sequestro del carbonio e la riduzione delle emissioni di metano”.
Chicco Testa: “Transizione senza fossili penalizzerà le economie emergenti”
Senza girarci ulteriormente attorno, però, secondo Chicco Testa la questione dei combustibili fossili rimane importante e centrale. Combustibili che “contribuiscono oggi per più dell’80% del totale dell’energia utilizzata nel mondo”, producendo sempre più inquinamento, e sui quali “intere economie basano uno quota importante del loro Pil nazionale“, specialmente se si parla della vendita di gas e petrolio.
“Il phase-out totale”, spiega Chicco Testa, “significa la completa riconversione dell’economia mondiale sul lato dei consumi e quella di intere nazioni sul lato della ricchezza prodotta”. Sono parecchie, infatti, “le persone che vivono fuori da Usa e Eu che hanno bisogno [dei combustibili fossili] per crescere e conquistare un minimo di benessere“, come fu peraltro per l’occidente che “sui combustibili fossili si è costruito la ricchezza”. L’esempio, secondo Chicco Testa, è quello di paesi come Cina e India, che pur essendo leader “nella realizzazione di impianti rinnovabili e nel nucleare”, continuano “a costruire centrali a carbone”, perché altrimenti “il nord del mondo si farà percepire come la parte che per salvare se stessa dalla minaccia climatica, sacrifica le esigenze di crescita del resto del mondo“.