Secondo una recente inchiesta di Bloomberg, famosissima agenzia stampa, la transizione green che l’Europa e il mondo insegue da diversi anni, starebbe venendo a discapito proprio di ciò che starebbe cercando di proteggere, ovvero l’ambiente. In tutto il mondo, infatti, la corsa alle energie verdi, ma anche l’accelerazione per convertire i motori da endotermici ad elettrici, avrebbe causato e starebbe causando notevoli problemi in aree, il più delle volte, incontaminate. In particolare, la transizione green starebbe colpendo soprattutto l’Amazzonia e la Danimarca, dove ampi appezzamenti di terreni sono stati destinati alle grandi produzioni green.



L’accusa di Bloomberg contro la transizione green

Procediamo, però, per ordine per capire meglio cosa faccia dire a Bloomberg che la transizione green che starebbe distruggendo l’ambiente. In Amazzonia da tempo, per esempio, è stata aperta una raffineria dell’azienda norvegese Norsk Hydro Asa, che estrae alluminio utile per la produzione dei pickup ecologici, a zero impatto ambientale ed ovviamente elettrici del marchio americano Ford, tra gli altri.



Il sito scelto per la transizione green di Ford è un grosso parco di raffinazione derivato dalla deforestazione di area della foresta pluviale pari alle dimensioni di Manhattan. Dal sito si estrae la Bauxite, materiale che sbriciolato e mescolato con la soda caustica e il limo, viene poi scaldato in contenitori pressurizzati. Da qui si ricava l’allumina, che poi sottoposta a processo chimico si trasforma in alluminio, utile tanto per la carrozzeria, quanto per le componenti delle batterie delle auto utili alla transizione green. Dove starebbe la distruzione dell’ambiente in tutto questo? Semplice, il processo di raffinazione produce una strana fanghiglia rossa, altamente tossica e che avrebbe causato già diversi problemi alle popolazioni autoctone dell’area, raccolte in una class action contro l’azienda.



La transizione green e la devastazione della Danimarca

Problema simile, sempre inerente alla transizione green, che tanto green non sarebbe, si sta verificando anche in Danimarca. Vicino al piccolo borgo di Hjolderup, infatti, è stato costruito il più grande parco solare d’Europa, a discapito però di un grandissimo appezzamento di terreno fertile ed incontaminato. A lamentasi sarebbero stati soprattutto i cittadini della piccola realtà, che tuttavia non sono stati ascoltati da nessuno, portando anche ad un (preoccupante sotto altri punti di vista) deprezzamento degli immobili vicini.