La transizione energetica e, in particolare, l’obiettivo di arrivare alle emissioni nette zero al 2050, passa per il nucleare. È questa, come riportato da La Verità, la forma di energia pulita più promettente. È stato ribadito anche nel corso della Cop28 dello scorso dicembre. Ma non si tratta esclusivamente di conclusioni teoriche. Anche perché l’entusiasmo nei confronti delle altre fonti green sta calando. Il rischio, senza questa soluzione, è quello di incorrere in danni irreparabili per l’economia.



Ad essere in crisi sono sopratutto gli investimenti in minerali e metalli, in particolare ferro, litio, nickel, cobalto e rame. Il prezzo del ferro, ad esempio, è sceso nelle scorse ore ai livelli più bassi degli ultimi tre mesi. Anche la situazione del rame è simile. A guidare l’andamento è soprattutto la domanda della Cina, sempre più debole, e poco contano le necessità teoriche dettate dalla transizione energetica. Il down è di circa il 20% rispetto ad un anno fa.



Transizione, il nucleare spinge più delle altre forme di energia pulita: cosa succede

Ferro e rame non sono gli unici metalli protagonisti nella transizione energetica in crisi. Al centro di numerose discussioni nei mesi scorsi c’è stato il litio, poiché fondamentale per la produzione delle batterie delle auto elettriche. Nonostante ciò, anche le quotazioni di questo materiale sono nettamente in calo. Esse sono scese dell’80% dai massimi di 80.000 dollari a tonnellata registrati nel gennaio 2023 ai minimi di oggi a 13.000 dollari a tonnellata. Il motivo è da ricondurre alla sovrapproduzione della Cina, che ha causato numerose rimanenze. 



La situazione non sembrerebbe essere destinata a cambiare in un futuro imminente. La vendita di automobili elettriche, infatti, sta rallentando in maniera significativa anche a causa dei costi di produzione elevati e la reticenza della popolazione. È per questo motivo che sono molte le case automobilistiche che hanno annunciato rinvii nel lancio di nuovi modelli e rallentato l’uscita. La strada è dunque sempre più spianata verso il nucleare.