La guerra scatenata in Ucraina dalla Russia rischia di allargarsi in Transnistria? La domanda sorge alla luce dell’allarme fatto scattare da Kiev, secondo cui i russi stanno riorganizzando le loro forze militari concentrate nell’entità separatista della Moldavia che confina con l’Ucraina. In particolare, è lo Stato maggiore ucraino in un comunicato a lanciare l’avvertimento. “Abbiamo notato un ridispiegamento delle truppe russe e le divisioni della autoproclamata repubblica di Transnistria per portare a termine azioni di provocazione, dimostrare la preparazione per un’offensiva e possibili azioni militari contro l’Ucraina“.



Questa mossa potrebbe preannunciare un forte attacco a Odessa, la città portuale più importante del Mar Nero. Del resto, ieri la Russia ha indirizzato i missili proprio su Odessa. Dunque, la Transnistria ha una importanza strategica di non poco conto. Si tratta di una zona che fa da “cuscinetto” tra Moldavia e Ucraina, il cui confine a Sud dista pochi chilometri a ovest da Odessa.



MOLDAVIA NEGA MOBILITAZIONE RUSSIA IN TRANSNISTRIA

Anche se ufficialmente fa parte della Moldavia, la Transnistria è uno stato non riconosciuto, dichiaratosi fedele alla Russia dopo lo scioglimento dell’Urss. Ha una popolazione di appena 300mila abitanti e una forza militare di circa 1.500 persone. Non ospita solo le truppe di Vladimir Putin, ma è anche un deposito armi per la Russia. Sin dall’inizio della guerra in Ucraina gli analisti hanno monitorato la situazione, in quanto la Transnistria è il “trampolino” ideale per arrivare Odessa, che i soldati russi non riescono ad attaccare. La Moldavia però ha smentito quanto dichiarato dall’Ucraina.



In particolare, il ministero degli Esteri moldavo, come riportato da Forbes, in un tweet ha spiegato che non c’è “nessuna informazione per confermare la mobilitazione delle truppe nella regione della Transnistria“. Oltre a definire “assolutamente falsa” l’affermazione del dispiegamento di forze, ha spiegato che le unità militari nella regione sono “in luoghi di schieramento permanente” e che “anche le attività pianificate” sono state ridotte al minimo per attenuare le tensioni.