Un trapper è accusato di avere violentato e torturato con altre due persone un 16enne detenuto (proveniente da un campo libico, ndr) nel carcere minorile “Beccaria”. Secondo i magistrati milanesi, il giovane sarebbe stato seviziato in cella la notte tra il 7 e l’8 agosto 2022 da tre coetanei, uno dei quali era stato arrestato in qualità di “gregario violento nella banda di trapper facenti capo a Simba la Rue e Baby Gang“.
La ricostruzione dell’accaduto è stata riportata dal “Corriere della Sera”, su cui si legge: “Il trio di compagni di cella, capitanato dal trapper neo-maggiorenne che sconta una definitiva condanna a 16 mesi per rapina, tentata estorsione e minaccia nel 2018 a Varese, è accusato di avere approfittato del cambio di turno degli agenti per sorprendere nel sonno il ragazzo, legarlo con i polsi alla finestra del bagno, violentarlo con oggetti, spegnergli una sigaretta in faccia e sul braccio, prenderlo a calci inginocchiato, e gettargli addosso acqua bollente”.
16ENNE TORTURATO E STUPRATO IN CARCERE MINORILE DA UN TRAPPER E DA ALTRE DUE PERSONE
Il trapper, stando a quanto sottolineato dal “Corriere della Sera”, è un diciottenne originario della Costa d’Avorio: interrogato giovedì dal gip Guido Salvini, gli è stata contestata “non solo la ‘violenza sessuale di gruppo’ ma addirittura la ‘tortura’, poche volte applicata sinora nelle carceri alle violenze di agenti su detenuti, e qui invece per la prima volta a detenuto su detenuto”.
Lo spaventoso episodio è emerso soltanto in seguito all’arresto notificato in un carcere del Nord Italia all’aggressore (che al momento del fatto era divenuto maggiorenne da appena quattro giorni), mentre soltanto due giorni fa e grazie agli sforzi del suo avvocato, Daniela Frigione, è stato trovato alla vittima degli abusi compiuti in carcere dal trapper e da altri due minorenni un posto in comunità per lasciare il “Beccaria”.