Sta facendo il giro del web la notizia di una figlia che ha deciso di citare in giudizio il padre, chiedendo un risarcimento da 75mila euro, e accusando lo stesso di essere stato assente per dieci anni. Una vicenda riportata stamane dall’edizione online dell’agenzia Ansa che cita il quotidiano sardo la Nuova Sardegna, in quanto ha origine dalle parti di Sassari. “Quanto vale l’assenza di un padre?”, si sarà domandato la figlia che accusa il genitore di averla trascurata per anni, prima di rivolgere la stessa ad un giudice del tribunale civile. Secondo quanto emerso il papà si era separato dalla moglie, e una volta lasciato il nucleo famigliare (la figlia era rimasta con la madre), aveva tenuto dei contatti solo sporadici con la ragazza, qualche telefonata e nulla più.



Una volta compiuta la maggiore età la figlia ha quindi deciso di portare il papà in tribunale, e assistita dal suo legale di fiducia ha accusato il padre di “illecito endofamiliare”, ovvero, “la violazione per il codice civile del complesso dei doveri facenti capo al genitore, cui corrispondono diritti inviolabili e primari della persona”. Stando a quanto specificato dal quotidiano sardo, sulla questione esisterebbe già “un pronunciamento della Corte di Cassazione che un anno fa aveva dato ragione a un 43enne di Firenze con una storia dai contorni simili”, di conseguenza la ragazza farebbe leva proprio su tale precedente, chiedendo un risarcimento.



PADRE CITA PADRE CHE LA TRASCURA: LA RISPOSTA DEL GIUDICE IL PROSSIMO OTTOBRE

La giovane si presenterà in aula il prossimo 29 ottobre assieme all’avvocato Andrea Fiori, e i due porteranno a corredo una perizia medica per i danni psicologici che la ragazza avrebbe subito, unita ad una richiesta di risarcimento danni da 75mila euro. Una decisione importante quella che dovrà prendere il giudice del tribunale, ma di certo il precedente appena citato potrebbe aiutarlo a propendere verso la richiesta della figlia. Certo è che non è facile capire come quantificare un’assenza: 75mila euro sono troppi, oppure, troppo pochi? Lo scopriremo molto probabilmente il prossimo autunno.

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