Decisamente geniale l’idea venuta ad un professore di ingegneria sudcoreano: trasformare gli escrementi umani, le feci, in energia. E’ il New York Post, citato da Dagospia, ad accendere i riflettori su tale Cho Jae-weon, professore di ingegneria urbana e ambientale presso l’Ulsan National Institute of Science and Technology (UNIST), che ha appunto progettato una toilette ecologica che viene collegata ad un laboratorio dove gli escrementi vengono trasformati in biogas e letame. Questo marchingegno si chiama BeeVi, acronimo che sta ad indicare le parole Bee, che significa ape, e Vi come per vision, ovvero, visione.
Come funziona? In poche parole viene utilizzata una pompa a vuoto che invia le feci ad un serbatoio sotterraneo, e in tal modo si riduce il consumo dell’acqua. A quel punto i rifiuti vengono scomposti dai microrganismi che li trasforma in metano, diventando poi una fonte di energia per l’edificio e alimentando una stufa a gas ma anche una caldaia ad acqua calda e una cella a combustibile ad ossido solido. «Se pensiamo fuori dagli schemi – le parole dell’inventore, il prof Cho – le feci hanno un valore prezioso per produrre energia e letame. Ho messo questo valore nella circolazione ecologica».
TRASFORMARE FECI IN ENERGIA CON LA TOILETTE ECOLOGICA: CHI LA USA HA IN REGALO LA MONETA VIRTUALE
Ogni giorno una persona produce circa 500 grammi di feci che stando al professor sudcoreano possono trasformarsi in 50 litri di gas metano, che a sua volta può generare 0,5 kWh di elettricità o essere usato per guidare un’auto per un chilometro. Cho ha inoltre associato la sua invenzione ad una valuta virtuale chiamata Ggool, che tradotto in coreano significa miele: ogni volta che una persona utilizza la toilette ecologica, guadagna 10 Ggool al giorno, e gli studenti possono utilizzare la moneta per acquistare beni nel campus, come ad esempio il caffè, ma anche noodle, frutta e persino dei libri.
«Avevo sempre pensato che le feci sono sporche, ma per me sono un tesoro di grande valore», ha commentato lo studente Heo Hui-jin «Parlo persino di feci durante i pasti per pensare di comprare qualsiasi libro che voglio».