La personalità di un donatore di sangue può essere “trasmessa” tramite una trasfusione? Se lo chiedono alcuni scienziati, che si sono decisi ad approfondire la questione, in particolare per capire se qualcosa di inaspettato può essere trasmesso con un trapianto di organo o una semplice trasfusione di sangue. Si tratta della “memoria“, cioè cellule che trasmettono la memoria umana in sé, quindi preferenze e tratti del carattere, ma anche di singole cellule che portano con sé anche la memoria di tratti di patologie dannose. La questione è stata trattata dal Daily Mail, che ricorda storie di persone che hanno subito trapianti di organo, le quali hanno raccontato di aver improvvisamente sperimentato cambiamenti di personalità, sviluppato gusti che non avevano mai avuto prima. Ora alcuni scienziati ritengono che anche le trasfusioni di sangue possano causare questo fenomeno.
Ad esempio, i ricercatori del Karolinska Institute, in Svezia, il mese scorso hanno pubblicato un importante studio che suggerisce che una causa di emorragia cerebrale spontanea potrebbe essere trasmessa tramite trasfusione di sangue. Lo studio, pubblicato sul Journal of the American Medical Association, ha rilevato che i pazienti che avevano ricevuto sangue da donatori che hanno avuto emorragie cerebrali ricorrenti avevano una probabilità più che doppia di subirne una a loro volta. I ricercatori hanno attinto a un database svedese-danese che contiene informazioni sui donatori e sui pazienti che hanno ricevuto una trasfusione a partire dagli anni ’70. Sono stati coinvolti più di un milione di pazienti.
LO SPUNTO DALLE EMORRAGIE CEREBRALI SPONTANEE
I risultati di tale studio suggeriscono che alcuni fattori che possono dare origine a emorragie cerebrali spontanee possono essere diffusi tramite la trasfusione di sangue. Ma poiché solo lo 0,1% dei donatori dello studio ha successivamente sofferto di emorragie cerebrali ricorrenti, il fenomeno ha interessato un numero esiguo di pazienti. «Le trasfusioni di sangue sono relativamente comuni, il che rende gli effetti negativi un importante problema di salute pubblica. Tuttavia, è molto improbabile che si verifichi un’emorragia cerebrale a causa di qualcosa trasmesso attraverso una trasfusione», commenta al Daily Mail il professor Gustaf Edgren, associato di epidemiologia e uno dei ricercatori.
Ora i ricercatori vogliono esaminare i campioni della biobanca del Danish Blood Donor Study per vedere se riescono a identificare le proteine associate alla condizione per capire perché si verifica questo fenomeno. Altri scienziati hanno suggerito che dietro a questo fenomeno potrebbe esserci qualcosa di più sottile, e alcuni si spingono molto oltre, suggerendo che il processo di trasfusione del sangue potrebbe addirittura trasferire i tratti della personalità dal donatore al ricevente. Cinque anni fa, infatti, uno studio dell’Università di Ginevra aveva evidenziato come quasi la metà dei pazienti abbia riportato cambiamenti nel proprio comportamento e nei propri valori dopo aver ricevuto trasfusioni di sangue.
MEMORIA CELLULARE, LE IPOTESI DEGLI SCIENZIATI
Gli scienziati che si occupano di memoria cellulare sostengono che il transfert della personalità dopo un trapianto di organi o una trasfusione di sangue non è una mera fantasia. In un articolo del 2019 pubblicato sulla rivista Medical Hypotheses, il dottor Mitchell Liester, assistente professore clinico di psichiatria presso la Colorado University, aveva sollevato l’ipotesi che «i ricordi della vita del donatore sono immagazzinati nelle cellule del cuore donato e vengono poi “ricordati” dal ricevente dopo un trapianto». Cinque anni fa, ricorda il Daily Mail, alcuni scienziati avevano riferito di aver trapiantato con successo la memoria da una lumaca a un’altra, trapiantando i loro tessuti.
Le lumache avevano imparato ad eludere le scosse elettriche a cui erano sottoposte le loro code dopo il trapianto. Sulla rivista eNeuro, aveva spiegato che le cellule trapiantate contenevano informazioni genetiche chiamate RNA, coinvolte in vari ruoli, tra cui l’accensione e lo spegnimento dei geni. Altri scienziati suggeriscono che i ricordi potrebbero essere immagazzinati come codici chimici all’interno delle proteine attorno alle quali si avvolge il nostro DNA. Ma resta da verificare se ciò significhi davvero che i ricordi vengono davvero trasferiti nelle trasfusioni di sangue o nei trapianti di organi.