Un concessionario su cinque è destinato a chiudere per fallimento come conseguenza della crisi che ha colpito il settore dell’auto e per via di alcune scelte (o non scelte) da parte delle case madri. Questi risultati sono frutto di una ricerca presentata nel corso della manifestazione “Viva l’Auto”, evento organizzato dalla UIGA (Unione Italiana dei Giornalisti dell’Automotive) e svolta da DEKRA Consulting, società di management consulting del Gruppo DEKRA Italia. Uno scenario quanto meno allarmante sul futuro del mercato dell’auto nel nostro Paese: una concessionaria su cinque, quindi il 20% dei concessionari italiani, è destinato a scomparire.
È questo lo scenario che emerge dall’indagine condotta su un campione di 1528 concessionari di cui sono stati analizzati i bilanci annuali per l’edizione 2010 dell’Osservatorio Bilanci.
Così come avvenuto tra il 2008 e il 2010, quando gli analisti avevano previsto correttamente a rischio di fallimento il 13% delle concessionarie per una situazione economico-finanziaria tesa, secondo il nuovo scenario si creerà un buco sul mercato pari a un miliardo di euro, per il venir meno della capacità delle concessionarie di rimborsare i propri debiti, che si rifletterà sul sistema bancario.
“Il mercato versa in un immobilismo totale e continua ad avvilupparsi su se stesso, perché chi dovrebbe prendere delle decisioni per invertire la situazione non lo fa, anche se allo studio del Governo esistono delle misure che potrebbero tamponare la situazione”, ha dichiarato Claudio Monte, Vice President di DEKRA Consulting, che ha aggiunto: “Tra tutti gli attori chiamati in causa, Governo, Costruttori e Federazioni, ancora nessuno prende concretamente l’iniziativa e trova delle soluzioni. Il mercato va ricondotto a numeri coerenti con i volumi e secondo noi ci si può arrivare senza troppe conseguenze, possibilmente guidando questa uscita di concessionarie dal mercato. È un allarme rosso in un momento in cui la crisi non ha ancora toccato il fondo anche se, secondo le previsioni della BCE, sta subendo un’accelerazione. L’uscita di questi soggetti dal mercato dei dealer avrà ripercussioni, non soltanto sulle reti di vendita, ma anche su tutti i mercati collegati e quindi anche sul mondo finanziario, già abbastanza in difficoltà in questo momento”.