Il nesso che lega trasporti e inquinamento è un’evidenza cui difficilmente ci si può sottrarre. Ma esattamente quanto incidono i trasporti sulle condizioni dell’aria delle nostre città?
Non dimentichiamo che la nostra società è basata di fatto sulla mobilità, ma qual è il rovescio della medaglia? Da diversi anni l’ambiente europeo è monitorato dalla AEA, l’agenzia Europea dell’Ambiente, che ogni anno propone propone dati approfonditi circa la qualità dell’aria che respiriamo verificando nel tempo l’impatto reale delle politiche ambientali attuate nei paesi dell’unione. I trasporti sono responsabili di circa un terzo di tutto il consumo di energia finale nei paesi membri dell’AEA (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Regno Unito) e di più di un quinto delle emissioni di gas a effetto serra. Sono anche responsabili di un’ampia quota di inquinamento atmosferico urbano e inquinamento acustico. Esercitano inoltre un forte impatto sul paesaggio, in quanto dividono le aree naturali in piccoli lotti con serie conseguenze per la flora e la fauna.
Al contempo, i trasporti costituiscono un elemento essenziale della nostra società moderna: garantiscono l’accesso a posti di lavoro, beni e servizi, come pure alle attività formative, ricreative e turistiche. Le moderne famiglie a doppio reddito dipendono ancora di più dai trasporti, in quanto accade sempre più frequentemente che almeno una persona debba coprire una distanza elevata. Ciò è in parte una conseguenza della crescente specializzazione del lavoro. Inoltre, attività come il semplice fare la spesa fanno sempre più affidamento sui trasporti a causa della tendenza a concentrare le aree commerciali in meno luoghi, lontani dalle aree residenziali che sono spesso prive di negozi.
I volumi dei trasporti sono in crescita: 1,9% l’anno per i passeggeri e 2,7% per il trasporto merci. Questa crescita sta procedendo più velocemente dei miglioramenti nell’efficienza energetica delle varie modalità di trasporto. Di conseguenza, il consumo energetico e le emissioni di gas a effetto serra prodotte dai trasporti stanno aumentando. La situazione è ulteriormente esacerbata da un abbandono del trasporto in treno e autobus, più efficiente dal punto di vista ambientale, a favore del trasporto in auto e aereo.



Un particolare motivo di preoccupazione è il trasporto aereo, che rappresenta il settore in più rapida crescita. Tale crescita è in parte determinata dal maggiore benessere e dai prezzi contenuti (il trasporto aereo non paga la tassa sul carburante), che favoriscono una forte crescita nei viaggi per turismo. Includendo il trasporto aereo internazionale nelle statistiche, il settore aereo risulta produrre oggi più del 10% delle emissioni di gas a effetto serra.



Nonostante la crescita nei trasporti, le relative emissioni di sostanze nocive come il monossido di carbonio, gli idrocarburi incombusti, il particolato e i protossidi di azoto stanno diminuendo man mano che vengono imposti standard più rigorosi per le emissioni di auto e camion.
In generale, però, le concentrazioni di particolato e ozono non evidenziano alcun miglioramento dal 1997. Il particolato fine e l’ozono a livello del suolo sono ora generalmente riconosciuti come le minacce principali arrecate alla salute umana dall’inquinamento atmosferico, con i trasporti individuati come la causa principale (Inquinamento atmosferico, Ambiente e salute).
Uno dei motivi per il persistere di alcuni problemi di qualità dell’aria nonostante i veicoli diventino più puliti è il fatto che le emissioni in condizioni di guida reali tendono a essere più elevate delle emissioni in condizioni di prova.



Il rumore prodotto dal traffico, infine, colpisce una grossa fetta di popolazione. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che circa il 40% della popolazione nell’Unione europea sia esposto al rumore del traffico stradale a livelli superiori a 55 dB(A) e che più del 30% sia esposto a livelli superiori a 55 dB(A) durante la notte (Rumore).

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