Segnali contrastanti dal mercato europeo dell’auto secondo i dati registrati nel mese di ottobre. Malgrado alcuni segnali positivi prevale comunque il segno meno in rapporto allo stesso mese del 2010, che a sua volta rispetto all’anno precedente aveva fatto segnare una flessione decisa.Nel mese di ottobre infatti si sono registrati in crescita i mercati francese e inglese, stabile il mercato tedesco, mentre per Italia e Spagna il segno rimane fortemente negativo. Secondo i dati diffusi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione Europea allargata e dell’EFTA le immatricolazioni totalizzate a ottobre ammontano a 1.044.825 unità, pari all’1,4% in meno rispetto allo stesso mese del 2010, che aveva a sua volta registrato una contrazione a due cifre (-16,1% su ottobre 2009).Nei primi dieci mesi dell’anno le unità immatricolate sono complessivamente 11.505.000, in flessione dello 0,9% rispetto al pari periodo dello scorso anno. “L’andamento del mercato auto europeo rispecchia l’instabilità economico-finanziaria che si respira in questo momento in tutta l’area, condizionando il clima di fiducia dei consumatori – ha commentato Eugenio Razelli, Presidente di ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica). Alcuni mercati sembrano reagire meglio di altri: è il caso della Francia e del Regno Unito, che chiudono con un segno positivo,  mentre la Germania rimane il mercato trainante, stabile sui livelli dello scorso anno nel mese, sopra la soglia dei 2,6 milioni di immatricolazioni nei primi dieci mesi del 2011. I mercati italiano e spagnolo mostrano maggiori difficoltà, in linea con il momento  di particolare instabilità che entrambi i Paesi stanno attraversando. Il 2011 sta ormai per terminare e sappiamo che rimarrà sui livelli del 2010. I segnali per il 2012 non sono particolarmente incoraggianti  e anche se è presto per fare previsioni, certamente ci vorrà ancora qualche anno prima che il mercato europeo recuperi i livelli di vendite del periodo pre-crisi”. In Italia, le immatricolazioni totalizzate a ottobre ammontano a 132.703 unità, con una contrazione del 5,5% rispetto a ottobre 2010. Il mercato rimane debole, sempre fermo sui livelli del triennio ‘93-’96, complice l’acuirsi della situazione di instabilità politica e finanziaria, l’inflazione ancora in crescita, insieme ai prezzi dei carburanti, e la scarsa propensione all’acquisto dei consumatori. Nei primi dieci mesi del 2011 le immatricolazioni si attestano a 1.502.922 unità, con un calo del 10,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.



Le marche italiane hanno registrato 68.630 immatricolazioni nel mese in Europa (-10,2%). Confermano la buona performance degli scorsi mesi i marchi Lancia/Chrysler (+15,9%) e Jeep (+148,9%). Nei primi dieci mesi dell’anno le unità immatricolate ammontano a 818.222 (-11,8%). Analizzando gli altri mercati principali, anche la Spagna registra un risultato negativo nel mese, con un calo delle immatricolazioni del 6,7% rispetto a ottobre 2010, per un totale di 57.278 unità. Secondo l’Associazione  spagnola dei Costruttori ANFAC, si tratta del peggior mese di ottobre nella storia del mercato auto. Nel cumulato da inizio anno la contrazione delle vendite risulta del 19,7%. Il mercato è fermo ai livelli del ’93 e a fine 2011 raggiungerà a stento le 820.000 unità previste, restando per il quarto anno consecutivo al di sotto del milione di unità. Questo avrà conseguenze anche sui livelli occupazionali della rete commerciale, dimensionata per un mercato più elevato. E per il 2012 le previsioni sono anche peggiori. A ottobre le vendite ai privati risultano in calo del 14,2%; nel progressivo da inizio anno la caduta è del 37,3%. La stasi dell’economia spagnola nella seconda parte del 2011, la scarsa fiducia dei consumatori e le restrizioni creditizie pesano su questo canale di vendite, che è tornato ai livelli degli anni ’80. ANFAC propone un pacchetto di misure per rilanciare il mercato e avviare uno svecchiamento del parco circolante (oltre il 43% delle vetture ha più di 10 anni), tra cui una profonda riforma della fiscalità gravante sull’auto. La Francia  riporta una crescita del 2,4% nel mese, totalizzando 176.103 immatricolazioni. Nel cumulato da inizio anno, le immatricolazioni si attestano a 1.837.374 unità, pari allo 0,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2010. La quota delle vetture con emissioni di CO2 tra 60 e 90 g/km ha raggiunto l’1% del totale immatricolato nel mese e anche la quota delle vetture con emissioni inferiori a 60 g/km di CO2 risulta in crescita rispetto a un anno fa. 



Passando al Regno Unito, a ottobre il mercato supera nuovamente le attese, nonostante il clima economico incerto, registrando 134.944 nuove immatricolazioni, con una crescita del 2,6% su ottobre 2010. I volumi immatricolati sono comunque inferiori del 20% a quelli totalizzati a ottobre 2007, prima della crisi. Recuperano, nel mese, le vendite delle small cars: +17,4% per il segmento Supermini e +4,7% per il segmento Mini, che innescano una crescita della domanda di vetture a benzina, mentre il diesel e le alimentazioni alternative rimangono pressoché stabili. Nei primi dieci mesi dell’anno le immatricolazioni complessive risultano in calo del 4,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo l’Associazione inglese dei Costruttori SMMT, l’anno chiuderà a quota 1.923.000 immatricolazioni, ma le condizioni del mercato rimangono critiche – anche considerando le stime di crescita del PIL riviste al ribasso – e si guarda con cautela alle previsioni per il 2012 (1.960.000 unità). Il mercato tedesco, infine, si mantiene stabile sui livelli di un anno fa totalizzando nel mese 258.253 immatricolazioni (+0,6%). Nel  progressivo da inizio anno sono state immatricolate 2.659.989 unità, con una crescita del 9,8% sullo stesso periodo del 2010. L’Associazione tedesca dei Costruttori VDA sottolinea la crescita  della quota detenuta dalle vetture diesel sul totale immatricolato, che supera il 48% nel mese, contro il 45% di ottobre 2010.

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