Tante novità al Salone Internazionale dell’Auto di Ginevra, con un settore tutto dedicato all’auto ecologica, ma praticamente ogni costruttore ha presentato qualche novità a emissioni zero. Abbiamo chiesto a Andrea Baracco, responsabile Public Affairs Renault Italia, di raccontarci che evoluzione prevede per il mercato dell’auto e che ruolo avranno proprio le vetture elettriche nel nostro futuro prossimo.
Al Salone di Ginevra le case presentano molte novità, è un modo per reagire alla crisi?
Le case hanno sempre dimostrato il proprio dinamismo con il lancio di nuovi prodotti anche nei momenti di crisi e questo significa investimenti. Quello che ci aspettiamo è che anche le istituzioni guardino al mondo dell’industria automobilistica con un’attenzione che non può essere per singolo Paese ma che necessità di una visione europea con iniziative che coinvolgano tutti i Paesi con l’obiettivo condiviso di favorire una mobilità più sostenibile.
Cosa ha portato Renault a Ginevra e come giudica quanto presentato dalle altre case?
Noi a Ginevra completiamo di fatto la nostra offerta di vetture elettriche, presentando la Zoe, che sarà disponibile presso i concessionari entro la fine dell’anno. La Zoe, non considerando la Twizy, è la prima vettura Renault che nasce elettrica e che sarà proposta solo ed esclusivamente con questa motorizzazione. Si affiancherà a Twizi, Fluence e Kangoo andando così a completare un’offerta che parte dal quadriciclo Twizy, pensato e realizzato per un utilizzo prettamente urbano, passando dalla berlina Fluence e il mezzo commerciale Kangoo. Per quanto riguarda le novità viste a Ginevra dico solo che i costruttori stanno dimostrando di saper fare molto bene il loro lavoro. Sul tema della mobilità però è arrivato il momento che anche altri attori entrino in gioco.
A chi si riferisce in particolare?
Sul tema dell’elettrico abbiamo realizzato delle proposte valide, abbiamo stretto accordi con i fornitori di energia per la ricarica delle vetture, ora anche le pubbliche amministrazioni devono dimostrare di saper passare dalle parole ai fatti. Soprattutto nelle città l’apporto che può dare l’auto elettrica dal punto di vista dell’aria che si respira e del rumore è inarrivabile. Occorre però che le amministrazioni centrali e locali si muovano, non solo in termini di incentivi (che nel resto d’Europa già ci sono) ma anche per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica, fornendo agevolazioni in termini di mobilità e parcheggio, non ultimo anche sostenendo la mobilità a emissioni zero da un punto di vista culturale.
Bisogna anche ammettere però che le auto elettriche hanno ancora un costo elevato, e in questa fase di mercato non è certo un aiuto.
Naturalmente un mercato euforico avrebbe aiutato, quindi la situazione del mercato in Italia può incidere senza dubbio, però è anche vero che soprattutto nelle grandi città il tema è molto sentito e la sensibilità e l’attenzione per soluzioni volte a migliorare la qualità dell’aria sono alte. Mi permetta un plauso al coraggio e alla determinazione con cui Milano sta portando avanti l’”Area C”, dimostrando che uscire dagli schemi può essere utile e generare esempi perseguibili anche da altre città.
Scorrendo i dati di vendita di gennaio e febbraio si nota che sono state vendute in tutta Italia 85 vetture mosse da motore elettrico, non è un po’ poco?
Il mercato dell’auto elettrica deve ancora partire, mi sembra quanto meno prematuro decretarne la scomparsa! Tra il 2012 ed il 2013 saranno molti i modelli immessi sul mercato, e noi contiamo che avanzino di pari passo le attività locali, regionali e nazionali volte a creare i presupposti perché la mobilità a zero emissioni diventi realtà. Una prima valutazione non credo la si possa fare prima della fine del 2012, tenendo presente che la domanda sull’auto elettrica deve ancora crearsi.
Quindi non condivide il pensiero di quanto vedono le auto elettriche utilizzabili solo nei servizi di car sharing?
Direi proprio di no. Prendiamo per esempio Milano, le auto del car sharing di Atm hanno le stesse possibilità di circolare che ha un’auto elettrica, quindi casomai è proprio il contrario. Grazie all’auto elettrica a Milano si hanno le stesse possibilità di circolare di quanti utilizzano un sistema di car sharing.
Tornando al discorso del costo, come vi ponete nell’approccio al mercato?
Le case che attualmente hanno vetture elettriche a listino sono preoccupate di realizzare volumi, ma non sarà certo con utilitarie da oltre 35mila euro che possono raggiungere questo risultato. Noi ci muoviamo con un’ottica di più lungo periodo, forse è anche per questo che siamo gli unici che cercano e mantengono un costante rapporto di collaborazione con le amministrazioni pubbliche. Il nostro obiettivo è mettere sul mercato vetture elettriche che costino poco di più delle omologhe a benzina o diesel, offrendo la batteria con un canone di noleggio mensile per sollevare il cliente finale da qualunque problema o perplessità. Considerando il costo irrisorio per chilometro e la pressoché totale mancanza di spese di manutenzione ci sono parecchie situazioni in cui l’auto elettrica può convenire, senza tenere presente i benefici sociali e personali di una scelta del genere dal punto di vista ambientale.
Ma c’è anche l’aspetto economico del sistema Paese da tenere presente.
In che termini?
E’ stato calcolato che la filiera dell’auto elettrica nel mondo potrebbe valere 20 miliardi di euro nei prossimi 8 anni. Non dimentichiamo che in Italia ci sono tantissime aziende di importanza mondiale nell’ambito della meccatronica e queste potrebbero avere un ulteriore impulso dallo sviluppo di questo settore. Credo sia corretto mettere anche questo nel computo complessivo.
Quindi un domani avremo tutti l’auto elettrica?
Assolutamente no. Come dicevo prima ci sono situazioni in cui l’auto elettrica è una valida alternativa, altre no. Ci sono delle condizioni da soddisfare e queste non sempre ci sono. Per quanto ci riguarda riteniamo che il mercato dell’auto elettrica sarà semplicemente un’opzione in più, quando andremo dal concessionario potremo decidere di prendere un’auto diesel, a benzina, a gas, ibrida o elettrica. Alcune stime dicono che le vetture a emissioni zero saranno il 10% del mercato nel 2020, una su dieci non è una rivoluzione, ma un’evoluzione sì.