Nell’anno in cui si festaggiano i cento anni dell’associazione, alla guida di è stato chiamato Roberto Vavassori, direttore business developer di Brembo. Contestualmente al museo dell’auto di Torino sono stati eletti i vice: Leonardo Fioravanti e Paolo Martinelli, già Presidente della sezione “Veicoli per Servizi Ecologici”.
Nel pomeriggio dello stesso giorno si è inoltre tenuto un incontro pubblico che ha cercato di fare il punto della situazione del settore automotive in questo difficile momento di mercato, che è diventato di fatto il piano programmatico dell’associazione stessa e del suo neo-presidente. 
Nel corso del dibattito si è più volte sottolineato come la mobilità rappresentati e ha rappresentato un fattore determinante per lo sviluppo del Paese, sottolineando come il settore automotive in Italia sia tra i principali creatori di ricchezza, rappresentando, nell’insime il 11,4% del PIL e contribuendo alle entrate dell’erario con 67,8 miliardi di Euro versati nel 2010, pari al 16,6% del gettito fiscale. 
Tra le autorità intervenute al dibattito particolarmente interessante è stato quanto comunicato dal Ministro Francesco Profumo, che ha indicato cosa può concretamente e nell’immediato realizzare il Governo a sostegno del settore: “Da  un  lato  puntare  sulle cosiddette ‘comunità intelligenti’, andando a individuare specifici settori e cercando di non parcellizzarli, ma di valorizzare e far crescere le loro particolari competenze. Dall’altro lato, è importante che questo processo venga innescato anche dalla domanda del Paese, fondamentale per far nascere nuove realtà imprenditoriali technology-based sul territorio, che poi, una volta capitalizzate, possano crescere e diventare aziende a tutti gli effetti”. Affermazioni interessanti ma che forse valgono più per quello che non dicono di quello che affermano, ossia la non volontà o la non possibilità del Governo di alleggerire la pressione fiscale sulla filiera dell’auto (e sui consumatori finali) e tanto meno di impegnare energie e risorse economiche per il rilancio di un mercato che anche nell’ultimo mese di marzo ha fatto registrare pesanti flessioni nelle vendite.



Per quanto riguarda il neo-presidente Roberto Vavassori, invece, ha indicato alcuni punti fondanti del suo mandato: “Tra questi, l’allargamento della base associativa – oggi costituita da 270 aziende – e un eventuale snellimento della governance, con l’istituzione di un tavolo di lavoro tra gli attuali Gruppi merceologici in cui l’Associazione è suddivisa. Inoltre, ritengo importante mantenere un rapporto di dialogo e concertazione con il Costruttore nazionale sui temi di interesse comune, dare un aiuto concreto all’internazionalizzazione, puntando su una vera logica di sistema che sfrutti le esperienze già maturate dalle aziende e dagli organismi istituzionali locali e nazionali,  promuovere in ogni ambito istituzionale e di mercato il know-how italiano, fatto di cultura del fare, flessibile ed efficace, dello stile, dell’innovazione di prodotto e di processo e  delle tante eccellenze che le nostre Associate rappresentano”.

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