A chi giova l’attacco frontale all’auto che si sta scatenando sotto varie forme in questi mesi? Abbiamo rivolto questa e altre domane a Roland Schell, direttore generale di Mercedes in Italia.
In questi ultimi mesi hanno avuto ampio risalto le notizie di controlli a tappeto che hanno coinvolto possessori di auto di lusso. Voi avete pubblicato una pubblicità che recita: “Se il tuo commercialista te la sconsiglia, fagli fare un giro” Una comunicazione sicuramente molto simpatica, ma che lascia un po’ di amaro in bocca…
La campagna della nuova SL, pur sostenendo la correttezza di ogni forma di controllo fiscale, con sottile ironia pone l’accento sull’errore di criminalizzare l’automobile in generale e le auto prestazionali in particolare. Il settore delle auto prestazionali, individuato attraverso il parametro della potenza, ha generato una forte diffidenza da parte dei clienti che nel breve e medio termine è destinata vanificare le previsioni di incasso dal superbollo. Il calo delle vendite determinerà un minor gettito da IPT, IVA e bollo con forti ripercussioni sull’intera filiera produttiva.
Non crede che ci siano metodi meno clamorosi ma altrettanto efficaci per verificare chi evade le tasse? Così non si rischia di fare di ogni erba un fascio: auto bella=evasore fiscale?
Gli accertamenti sono giusti, ma una generalizzazione senza alcun criterio è solo un freno per l’acquisto, con inevitabili ricadute anche sulle entrate dello Stato. In un contesto generale particolarmente complesso, dove sussistono numerosi elementi che penalizzano la crescita del settore, a gennaio 2012 la quota di mercato di Mercedes-Benz è salita al 2,9% (gennaio 2011: 2,5%). Per quanto ci riguarda, non stiamo vivendo una fuga dalle auto di lusso, perché la nostra gamma offre l’opportunità di non rinunciare a sicurezza, prestigio e comfort di una Mercedes-Benz, senza gli oneri delle auto di lusso.
Oltre a queste campagne la vera aggressione avviene dal punto di vista fiscale: Iva, imposta di registro, superbollo, assicurazioni, accise sui carburanti… non c’è il rischio di un clamoroso effetto boomerang sulle entrate fiscali?
L’automobile ha un peso fondamentale nell’economia mondiale e può giocare un ruolo importante nella ripresa economica, anche in Italia dove genera l’11% del PIL e il 16% delle entrate fiscali. Rappresenta dunque un importante motore dell’economia e come tale credo vada tenuto nella giusta considerazione, soprattutto in termini normativi e fiscali.
Nel segmento auto “premium” che voi occupate come sta andando il mercato?
Certamente l’intero settore risente delle difficoltà del mercato. A livello mondiale, l’economia e il mondo dell’automobile stanno attraversando un momento di grande cambiamento, forse il più importante della storia. In Italia, viviamo una fase particolarmente critica se non altro per quanto concerne il concetto di lusso, che sta rapidamente cambiamento nel senso più profondo,legandosi sempre più al rispetto dell’ambiente e all’innovazione per l’infotainment di bordo. Mercedes-Benz è pronta a raccogliere questa sfida ed è già in grado di offrire una gamma di vetture che a parità di prestigio e prestazioni garantiscono già oggi il rispetto delle future normative ambientali e consumi veramente contenuti, come ad esempio ML 250 CDI da 6 litri/ 100 km. Tra l’altro questa motorizzazione da 2.100 cc di cilindrata, 204 CV e 150 kW di potenza, non viene ulteriormente tassata con il decreto Monti ed è disponibile dalla Classe C all’ammiraglia Classe S, passando per il SUV Classe M e la Roadster SLK. Un motore che oggi, grazie alla nuova Classe E BlueTEC HYBRID, sposa l’energia pulita del motore elettrico per un’efficienza record di 24 km con un litro di gasolio.
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