Fiat e Mazda insieme per una nuova spider. Le due case automobilistiche hanno oggi siglato un memorandum d’intesa non vincolante per lo sviluppo e la produzione di una nuova vettura cabriolet a trazione posteriore per i marchi Alfa Romeo e Mazda nello stabilimento giapponese di Hiroshima a partire dal 2015. La base di partenza è l’architettura della Mazda Mx-5, una delle roadster più vendute al mondo e presente sul mercato da oltre 20 anni con oltre un milione di unità vendute, anche se il nuovo modello potrebbe in qualche modo far tornare alla luce una attualizzata “Duetto”, storica spider che l’Alfa produsse dal 1966 al 1993. Insieme a Saverio Villa, direttore di Autorama, mensile di informazione e cultura del mondo dei motori, analizziamo luci e ombre che in questo accordo si rincorrono, da una e dall’altra parte: «L’intesa può essere considerata tutto sommato positiva perché permette al marchio del Biscione di tornare nel settore delle spider a trazione posteriore. Rientra quindi in un mercato che le è congeniale e che le ha permesso, a suo tempo di sbarcare in America, dove il nome dell’Alfa Romeo è ancora in gran parte legato al successo che la Duetto ebbe nel film “Il laureato”, in cui è guidata da Dustin Hoffman».



L’intesa raggiunta tra Fiat e Mazda presenta, secondo Villa, anche un aspetto negativo non trascurabile: «L’Alfa Romeo, con questo accordo, ha praticamente ammesso e ufficializzato di non essere più in possesso di una tecnologia adatta alla produzione di un’auto del genere: la vettura verrà prodotta in Giappone negli stabilimenti Mazda, seppure con una linea e una livrea Alfa ridisegnata sui canoni classici della casa. È da tempo che la Fiat stringe accordi del genere ogni qualvolta si renda necessaria una tecnologia che non può più permettersi, come fece con la Fiat 16 che era a tutti gli effetti una Suzuki marchiata Fiat. Questa nuova vettura sarà invece una Mazda marchiata e ridisegnata da Alfa Romeo».



Andando a ipotizzare quelli che potranno essere i diversi aspetti tecnici del nuovo modello di spider a trazione posteriore, si suppone che monterà motori Alfa, «visto che si tratta di una tecnologia che la casa italiana può ancora vantare. L’Alfa propone su Giulietta e altri modelli un ottimo 1.8 Turbo, quindi spero che possa essere questa l’anima della nuova vettura. La Mazda penserà, invece, al pianale, sospensioni, cambio e trasmissione, tutte quelle componenti che Alfa in questo momento non possiede ma che a mio giudizio dovrebbe invece sviluppare. Immagino che anche lo stile verrà ideato dall’Alfa e che verosimilmente si punterà maggiormente su questo aspetto».



Come detto, la base di partenza è rappresentata dall’architettura della Mazda Mx-5, prodotta sempre con un ottimo successo dal 1989: «L’accordo presenta sotto questo aspetto un curioso paradosso: la Mx-5 ebbe molto successo perché ricordava la spider degli anni Sessanta, quel modello praticamente inventato dall’Alfa, mentre oggi è proprio quest’ultima a chiedere aiuto alla casa giapponese per produrre una vettura. Lo spirito che a suo tempo voleva riprodurre la Mazda era quello delle vecchie spider, quindi piccole, leggere e a due posti, non particolarmente abitabili e senza un gran bagagliaio, ma estremamente divertenti da guidare».

Sergio Marchionne ha commentato l’accordo spiegando quanto dimostri “l’impegno verso Alfa Romeo e la determinazione nel renderlo un marchio globale”. Il patron di Fiat-Chrysler punta, dunque, ancora una volta agli Stati Uniti, ma «dopo» conclude Villa «aver tentato altre volte in passato senza però mai riuscire veramente, questa sarebbe un’ottima occasione per ritornarci potendo anche fare affidamento sul vecchio spirito della Duetto che gli americani hanno ancora ben presente e su una base meccanica consolidata come quelle delle Mx-5 che negli Usa vende molto».