Il mercato dell’auto rimane stretto nella morsa della crisi economica, le vendite calano ai minimi storici e le certezze garantite dai diversi mercati si riducono drasticamente in attesa di una ripresa che ancora non si intravede in lontananza. Non sono però questi i temi di cui si è discusso oggi alla conferenza stampa “€CO2” organizzata dal gruppo Fiat a Milano. Gianluca Italia, responsabile di Fiat Brand EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), nel corso dell’evento ha presentato la nuova interessante iniziativa del Lingotto, intenzionato a intervenire direttamente sul costo del carburante. Fino al 31 dicembre 2015 Fiat ha infatti deciso di abbassare il prezzo di benzina e diesel a solo 1 Euro a litro, contrastando con forza l’effetto “caro petrolio” e riportando i prezzi ai livelli del 1999. L’iniziativa, nata attraverso la partnership con IP, viene proposta su tutta la gamma Fiat, in alternativa alle altre promozioni: all’atto dell’acquisto della nuova automobile, il cliente riceverà una carta attivata dal concessionario, legata alla vettura acquistata e caricata con un quantitativo di litri di combustibile diverso a seconda del modello scelto. Per fare un esempio, se si acquista una Bravo Multijet, la carta permetterà un rifornimento totale di ben 2.000 litri, corrispondenti a circa 45 mila chilometri, ovvero la percorrenza media che si compie in circa due anni e mezzo. Una volta ricevuta la carta, al cliente basterà recarsi presso uno dei 3.700 distributori IP aderenti all’iniziativa (in totale sono 4.200) e fare rifornimento alla propria automobile pagando la benzina solamente 1 Euro a litro quindi, tanto per essere chiari, per 10 litri si pagheranno 10 euro. La differenza tra l’euro al litro pagato dal cliente e il prezzo effettivo del carburante, qualsiasi esso sia nel corso dei tre anni successivi, verrà coperto da Fiat e la carta sarà utilizzabile fino al 31 dicembre 2015. IlSussidiario.net ha dunque chiesto proprio a Gianluca Italia, responsabile di Fiat Brand EMEA, quali siano i maggiori obiettivi che il Gruppo si è posto presentando un’iniziativa del genere. «Gli obiettivi sono principalmente due: innanzitutto vogliamo che i nostri clienti si rendano conto che Fiat è al loro fianco e che vuole puntare prima di tutto sulla serenità, visto che fondamentalmente ci stiamo assumendo il rischio della volatilità del costo del carburante per ben tre anni. Il secondo è un obiettivo puramente commerciale, nella speranza di poter vendere un numero maggiore di automobili». 



Italia sostiene che in tema di produzioni sempre più ecologiche e a impatto contenuto Fiat è pronta ad accettare qualsiasi nuova sfida che il mercato proporrà, in attesa dell’uscita della nuova vettura. «Dal punto di vista dell’ecologia abbiamo obiettivi importanti, soprattutto in termini di emissioni: un esempio è la 500L che lanceremo nell’ultimo trimestre di quest’anno e che avrà delle emissioni record nel suo segmento. Abbiamo poi le motorizzazioni a metano su cui siamo leader in Italia e all’estero, il Gpl in una vasta gamma, il motore Twinair sulle propulsioni a benzina e tutta la famiglia dei Multijet sui diesel. Dal punto di vista tecnologico siamo quindi all’avanguardia e pronti adesplorare e sperimentare qualunque propulsione il mercato ci debba richiedere».



Resta però il fatto che la crisi economica sta colpendo come non mai e Fiat non ne esce certamente illesa, soprattutto in Europa. In attesa dei dati riguardanti l’Italia che arriveranno nelle prossime ore, nel resto d’Europa la Fiat soffre in maniera evidente: in Francia il Lingotto ha registrato una flessione delle immatricolazioni pari al 18,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre in Germania e in Spagna le vendite calano rispettivamente del 7 e dell’8,2%. «Il mercato europeo, ma non solo nel settore dell’automobile, sta attraversando una fase storica molto complessa. Condividiamo quindi le preoccupazioni di tutti, visto che negli ultimi mesi, oltre che in Italia, abbiamo cominciato ad avere riscontri di flessione anche in altri importanti mercati europei. Ecco perché diventa sempre più importante sviluppare delle sinergie globali che adesso come gruppo Fiat-Chrysler ci possiamo permettere».



Come annunciato tra non molto verrà lanciata la nuova 500L, vettura prodotta nello stabilimento in Serbia inaugurato solo pochi mesi fa da Sergio Marchionne: «La produzione in Serbia avrà un ruolo fondamentale – ci dice Italia – perché produrremo la 500L, una macchina per noi molto importante che ci permetterà di entrare da protagonisti nel segmento delle vetture da città con grande abitabilità per le famiglie moderne». Un occhio è però rivolto anche alla Russia dove il mercato è in forte crescita e dove la Fiat potrebbe pensare un reale e concreto avvicinamento in un’ottica di rilancio dell’economia italiana, come ci conferma lo stesso Italia: «La Russia è certamente un mercato in crescita e un’opportunità dove già da qualche settimana stiamo cominciando a vendere le prime Fiat».