Entro mercoledì Windjet annuncerà il nuovo piano. Ma a perderci saranno senza dubbio i passeggeri. Sia nel caso che nasca una nuova compagnia sia in quello in cui si decida per l’amministrazione controllata. ‘Nei primi giorni della prossima settimana, entro mercoledì, credo che diremo chiaramente quali sono le strade: o riprendere l’attività attraverso anche una nuova società oppure accettare la proposta del governo, che e’ quella di ricorrere alla legge Prodi bis”, ha affermato il presidente di Windjet Nino Pulvirenti parlando con i giornalisti a Catania in merito alla vicenda del fallimento della compagnia low cost. Ma per i passeggeri, in entrambi i casi, le possibilità di ottenere rimborsi sono scarse.



“La legge Prodi bis è la legge che è stata utilizzata nel fallimento della Parmalat”, spiega Andrea Giuricin, ricercatore dell’Università Bicocca di Milano e yellow dell’Istituto Bruno Leoni, “è una sorta di chapter 11 all’italiana, ossia quella parte della legge fallimentare statunitense che permette alle imprese la ristrutturazione a seguito di un grave dissesto finanziario”. Si tagliano i “rami secchi” per provare a salvare l’azienda. In pratica significa che “l’azienda va in amministrazione controllata e, mentre la parte cattiva tende a morire, si prova a salvare la parti migliori dell’azienda per cercare di ripartire con quella stessa azienda”. Tuttavia, secondo Guircin, “anche se i dati non sono pubblici credo che di rami secchi dentro Windjet ce ne siano abbastanza. La concorrenza degli altri attori, inoltre è troppo forte”. Per non parlare del problema che, “se rimane la stessa compagnia, bisogna comunque vedere se Enac (l’Ente nazionale dell’aviazione civile, ndr) gli concederà o no la licenza temporanea. Mentre nel caso che nasca una nuova società non dovrebbero esserci problemi a che essa ottenga la nuova licenza: è nuova e nessuno teoricamente non gli potrebbe dire niente”.



Cattive notizie in ogni caso per i passeggeri: “di solito quando si passa da situazioni di questo tipo, come l’amministrazione controllata, chi ci perde di più è il passeggero. Mentre che ci perde di meno è l’obbligazionista, cioè le banche che anzi probabilmente non ci perdono. C’è un ordine preferenziale che vede prima l’obbligazionista, poi l’azionista e infine il passeggero, che è quello che ci perderà comunque. Poi la compagnia può decidere, per esempio, di rimborsare i passeggeri più fedeli. Ma è la singola compagnia che decide di farlo”.

E nel caso di una nuova società? “Nel caso di una nuova società i passeggeri perderebbero tutto quanto senza dubbio”. A perdere dunque sono sempre i passeggeri: “ormai è davvero difficile che ci possano recuperare qualche soldo”.