Un dettagliato piano di ridimensionamento degli aeroporti italiani, elaborato insieme all’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, si troverebbe in queste ore sulla scrivania del ministro dello Sviluppo Corrado Passera e potrebbe già essere discusso questo venerdì durante il Consiglio dei ministri. Un piano che, secondo quanto riportato anche dal quotidiano La Repubblica, dovrebbe prevedere nuove infrastrutture e un deciso taglio al numero degli aeroporti attualmente esistenti. “Con questo schema definitivo gli investitori avranno la certezza di poter decidere su cosa e quanto investire nel settore – ha fatto sapere il presidente dell’Enac, Vito Riggio – mentre il Paese avrà modo di pensare a quali infrastrutture dovranno servire gli scali più importanti. Tutti gli altri aeroporti passeranno agli enti locali che decideranno se vorranno impiegare soldi pubblici per tenerli in vita”. Insomma, soprattutto in un difficile periodo di crisi come quello attuale, gli scali più piccoli e le strutture più vetuste rischiano la definitiva chiusura, a meno che Regioni e Comuni decidano di intervenire e investire nella loro sopravvivenza. A Roma, all’interno di quello che il piano definisce “complesso aeroportuale del Centro Italia”, è già noto che lo scalo di Fiumicino verrà valorizzato e ampliato da qui al 2030, mentre quello di Ciampino, il “G. B. Pastine”, dovrebbe pian piano lasciare il posto alla nuova struttura di Viterbo (ma permangono ancora i dubbi sulla sua effettiva nascita) che dovrà rappresentare il nuovo polo nevralgico per le compagnie low cost. A Milano sembra che Malpensa verrà ulteriormente rafforzato dal punto di vista internazionale e multivettore, mentre Orio al Serio si concentrerà principalmente sul low cost. Linate, con ogni probabilità, diventerà invece uno scalo strategico da city airport e di snodo privilegiato per la clientela business diretta in Europa. Anche Torino e Genova verranno considerati scali strategici che continueranno a mantenere importanti collegamenti nazionali e internazionali. Per quanto riguarda l’area Nord Est, invece, lo scalo di Venezia viene  definito “nodo intermodale strategico e gate intercontinentale”, mentre Treviso e Trieste saranno rispettivamente dedicati maggiormente alle low cost e agli utenti soprattutto di Slovenia e Croazia, come una sorta di scalo di frontiera. 



Lo scalo strategico del Centro Nord verrà invece rappresentato da Bologna, coadiuvato da quello di Firenze e Pisa. Dando un’occhiata al Sud, il polo campano sarà affidato soprattutto a Napoli Capodichino e Salerno, mentre per quanto riguarda Sicilia e Sardegna il nuovo piano offrirà diverse opportunità e un futuro fatto di stretti rapporti commerciali in particolare con il Nord Africa. I principali poli siciliani saranno quelli di Catania-Comiso e Palermo-Trapani, mentre in Sardegna, Cagliari prende il ruolo di aerostazione strategica, supportata dagli scali primari di Olbia e Alghero. 

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