Alitalia ha firmato un accordo con la compagnia Etihad Airways, degli Emirati Arabi, per un collegamento che partirà dal prossimo dicembre tra Fiumicino e Dubai. Si tratterà di quattro collegamenti settimanali per cui si userà l’Airbus A330 della flotta Alitalia con tre classi di servizio Magnifica, e cioè Business Class, Classica Plus, Premium Economy. Per Alitalia, come si legge in un comunicato di Andrea Ragnetti amministratore delegato della compagnia, si tratta di “un accordo che testimonia la volontà del vettore di intraprendere un cammino di sviluppo e di crescita”. Ilsussidiario.net ha chiesto ad Andrea Giuricin, ricercatore dell’Università Bicocca di Milano e fellow dell’Istituto Bruno Leoni, un commento su questo “patto”: “Fare accordi tra compagnie aeree è normale, ormai lo fanno tutte a livello mondiale, nell’ottica di cercare di ridurre i propri costi operativi”. Ma, aggiunge Giuricin, “un accordo per una rotta soltanto non è certo particolarmente significativo e non aggiunge granché al giro di affari di Alitalia. Se è vero che le perdite di Alitalia in questa prima parte del 2012 toccano i 200 milioni di euro non è certo un accordo singolo che potrà valere all’incirca un milione di euro a fare la differenza”.
Per quanto riguarda la compagnia araba, Giuricin spiega che “Etihad è sicuramente un vettore in forte crescita, grazie ai tanti fondi governativi di cui godono le compagnie aeree degli Emirati, e Alitalia ha lavorato parecchio per giungere a questo tipo di accordo”. La politica degli accordi, spiega ancora Giuricin, “è seguita oggi un po’ da tutte le compagnie anche a causa della sempre più forte concorrenza delle compagnie low cost nel medio e breve raggio. Ma anche nel lungo raggio si sta sviluppando una forte concorrenza fra le compagnie aeree. Ricordo ad esempio che Delta e Air France hanno siglato un accordo di cui è entrata a far parte anche Alitalia per quanto riguarda le rotte verso gli Stati Uniti. La politica da seguire è questa, la strada è quella giusta, ma un accordo per una singola rotta è davvero poco”. Quali altri accordi dovrebbe allora seguire Alitalia? “Quello fatto con Air France è molto positivo, il problema è che Alitalia non è così forte sull’intercontinentale che è poi il settore dove si guadagna di più; certamente più che sul breve e medio raggio. In questo settore, quasi tutte le compagnie europee fanno registrare perdite”.
Perdite, spiega Giuricin, dovute all’incapacità della grandi compagnie di fare concorrenza a quelle low cost nelle rotte di breve e medio raggio: “L’intercontinentale è il mercato più redditizio, se le compagnie tradizionali riescono a guadagnare qualcosa è grazie all’intercontinentale”.