Gli attacchi nel Mar Rosso degli Houthi, un gruppo armato prevalentemente sciita zaydita dello Yemen e schierato con Hamas, stanno mettendo a rischio i trasporti navali. La situazione, come ricostruisce Il Sole 24 Ore, è precipitata questa settimana, al punto che le principali società di navigazione hanno sospeso ogni servizio nella rotta. Anche Msc Mediterranean Shipping e Cma Cgm, dopo essere divenute bersaglio di droni e missili, hanno annunciato che si fermeranno per un periodo di tempo non definito.
I big dei container, dopo aver preso questa decisione, sono adesso costretti ad allungare nettamente le rotte, fino a circumnavigare l’Africa, passando il Capo di Buona Speranza, per arrivare in Europa. Il viaggio in questo modo si allunga di 10-15 giorni. I costi per il momento sono ritenuti sostenibili, ma ciò potrebbe cambiare in un futuro non troppo lontano. Il rischio infatti è che ci sia un’impennata capace di coinvolgere tutto il mondo.
Trasporti navali ostacolati dagli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso: le possibili conseguenze
La navigazione nell’area del Mar Rosso, a causa degli attacchi degli Houthi, è dunque diventata un azzardo. Gli episodi sono stati più di una decina da quando è iniziata la guerra in Israele. Le forze militari, soprattutto appartenenti alla Marina degli Usa, cercano di intercettare e annullare i missili, ma non sempre ci riescono. Le principali società di navigazione hanno deciso di dire ‘basta’, anche a costo di avere qualche perdita.
Il rischio che il conflitto si allarghi, avendo toccato questioni economiche internazionali, è però concreto. Nei primi sei mesi del 2023 in quell’area sono passati infatti ogni giorno 8,8 milioni di barili di greggio e altri prodotti petroliferi, ovvero il 12% del totale scambiato via mare nel mondo. Le potenze non intendono rinunciare a questi scambi, come d’altronde non hanno mai fatto in passato, sebbene la zona non sia mai stata davvero sicura. È per questo che cercheranno di preservare a tutti i costi i trasporti.