Francia ed Europa si mobilitano per creare un’ambiziosa politica di mobilità. Il 21 dicembre 2023, Montpellier è diventata la più grande metropoli europea a offrire gratuitamente i suoi trasporti pubblici a tutti in una Regione, l’Occitania, che prevede già l’accesso gratuito ai ragazzi di 12 anni e 26 anni. Con questa misura, milioni di europei in più beneficeranno della gratuità di
tram, autobus, pullman e treni. Il trasporto gratuito mira ad aumentare il potere d’acquisto delle famiglie indirizzandole verso modalità di trasporto a basse emissioni di carbonio, spiega Le Monde. È dunque una misura ecologica positiva che ha come scopo quello di conciliare le emergenze sociali e climatiche e offrire possibilità per la rivitalizzazione dei centri urbani o lo sviluppo dell’attrattiva economica di una regione.



In Europa sono almeno 50 le città e i paesi che hanno implementato questo servizio gratuito, con due pionieri: Tallinn, capitale dell’Estonia, e il Granducato del Lussemburgo. Anche la Spagna sta introducendo abbonamenti ferroviari gratuiti per i viaggi di breve e media percorrenza e molti Paesi, come Germania e Austria, hanno attuato misure di gratuità parziale o, come minimo, tariffe basse dei trasporti pubblici. In Europa l’auto personale è all’origine del 60,6% delle emissioni di gas serra nel settore dei trasporti: per questo l’UE ha intenzione di facilitare l’accesso ad alternative a basse emissioni di carbonio, in modo da incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico. Tutto ciò con l’obiettivo di sostenere quei territori che attuano politiche di prezzo gratuite o molto ridotte e agire per ridurre il prezzo del trasporto ferroviario, che è ancora, in media, due volte più costoso del trasporto aereo, mentre il suo impatto sul carbonio è da cinque a sei volte inferiore, sottolinea Le Monde.



UE: più investimenti per incrementare i trasporti pubblici

Agire sull’offerta, secondo l’UE, significa lavorare sugli investimenti territoriali per affrontare le questioni legate ai tempi di percorrenza, al numero di linee disponibili, al loro comfort, alla loro affidabilità e alla loro intermodalità, per far sì che sempre più persone scelgano i trasporti pubblici e non l’auto personale per spostarsi. L’UE ha un ruolo importante da svolgere: deve raddoppiare i propri sforzi per realizzare questa ambiziosa politica europea sulla mobilità. Per questo motivo, secondo Le Monde, vanno sostenuti i territori mobilitati per il trasporto collettivo con l’istituzione di un fondo europeo per gli abbonamenti gratuiti e ridotti al trasporto urbano e ferroviario. Andrebbe poi sviluppato un marchio europeo per promuovere le comunità europee che implementano il libero accesso per metterle in rete e sostenere i territori interessati a questa misura.



Andrebbero poi abbassati i prezzi dei biglietti ferroviari attraverso misure fiscali, introducendo un’aliquota IVA dello 0% sulle tratte transfrontaliere e riducendo le tariffe. Fondamentale da parte dell’UE è assumere forti scelte di bilancio a favore del trasporto pubblico aumentando il bilancio dell’UE per il trasporto urbano e ferroviario. Questa misura consentirebbe, secondo uno studio della ONG Greenpeace del giugno 2023, un riequilibrio della spesa tra infrastrutture stradali (1.500 miliardi di euro tra il 1995 e il 2018) e infrastrutture ferroviarie (930 miliardi di euro nello stesso periodo) e permetterebbe di aumentare l’offerta di infrastrutture affrontando la sfida dell’interoperabilità tra treni o sistemi di biglietteria multimodale.