In continuazione con l’ultimo articolo del 13 dicembre scorso e le quattro puntate dell’analisi completa sugli aeroporti italiani del 2022, oggi parlerò delle proposte attualizzate sui possibili scali da costruire in Calabria, Basilicata e Puglia.
Un possibile piccolo aeroporto per aerei turboelica o piccoli jet potrebbe sorgere nella Piana di Sibari, colmando la distanza intermedia tra Crotone e Bari/Brindisi priva di aeroporti, servendo il nord della Calabria e il sud della Basilicata e aiutando a far crescere l’economia e il turismo in una zona dove oggi esistono il Porto Laghi di Sibari tra i più grandi turistici e il Porto di Corigliano Calabro con caratteristiche commerciali e di pesca.
Considerato, tuttavia, che la Basilicata non possiede alcun aeroporto, se ne potrebbe creare uno nella costa tra Sibari e Metaponto, sempre che Taranto non apra ai passeggeri, cosa che ritengo difficile visto l’uso esclusivo per futuri voli spaziali e la sede di fabbriche per parti Boeing. Tutta la costa ionica tra la Calabria e la Puglia, con il litoraneo della Basilicata nel mezzo, ha i numeri per diventare una zona di sviluppo turistico per grandi resort visti gli spazi a disposizione e un aeroporto potrebbe cambiare il suo futuro. Anche Matera, da poco entrata nei circoli turistici culturali, potrebbe servirsene.
Un aeroporto nella costa della Basilicata potrebbe avere un carattere internazionale per passeggeri e cargo senza alcun limite essendo priva di rilievi montuosi vicini e potrebbe servire, a parte la Basilicata, la zona calabra di Sibari e la provincia di Taranto, che con le loro spiagge in pochi anni avranno sicuramente un grande incremento turistico.
L’aeroporto che vedo molto necessario – e forse il più importante in questa rassegna – da costruire al più presto è nel basso Salento vicino a Santa Maria di Leuca, in provincia di Lecce, punta estrema del Tavoliere della Puglia, zona di costa piena di spiagge quasi caraibiche che sta crescendo turisticamente a vista d’occhio e che potrebbe concorrere tranquillamente con la Costa Smeralda in Sardegna, le Baleari in Spagna e l’Algarve in Portogallo. Oggi l’aeroporto più vicino (130 km) è Brindisi, con una distanza poco adatta ai grandi tour operator, che preferiscono quindi le Baleari, l’Algarve e la Costa Smeralda, che hanno degli aeroporti adeguati molto più vicini alle strutture alberghiere, con tanto di voli diretti dai Paesi d’origine dei turisti.
Basti l’esempio dell’Algarve, una zona con soltanto 467.000 abitanti, ma in cui l’aeroporto di Faro ha 9.640.000 passeggeri l’anno con un volo per Toronto e uno per New York, una sola pista di 2.490 metri e con distanze dai siti turistici tra 60 e 90 km. Brindisi, invece, con ben due piste, una di 3.048 metri e l’altra di 1796 metri, ha un traffico di 3.176.000 passeggeri e voli solamente domestici ed europei. Sono convinto che un nuovo aeroporto nel basso Salento potrebbe in pochi anni creare un traffico tale da diventare un nuovo polo turistico di alto livello.
A essere sincero, tutte queste idee spero che siano considerate positive. Forse qualcuno le giudicherà fantasiose, ma se diventassero realtà, soprattutto grazie all’indotto che creerebbero, potrebbero aiutare i nostri giovani del sud a non dover emigrare come ho dovuto fare io 40 anni fa.
Spero che queste proposte servano a chi potrebbe investire in vettori aerei e aeroporti in Italia e al Governo per creare basi migliori per un nostro sviluppo in infrastrutture e linee aeree.
Nel prossimo articolo parlerò degli aeroporti della Campania.
antilleanatlantic@outlook.com
(2- continua)
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.
SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI