Il trasporto aereo italiano ha subito un’altra battuta di arresto. Infatti, pochi giorni or sono anche Blue Panorama, la compagnia area controllata da Uvet Viaggi del Gruppo Patanè, ha dovuto sospendere le proprie operazioni di volo e chiedere al Tribunale d Milano il concordato preventivo.
Ma qual è lo stato di salute del trasporto aereo in Italia? Attualmente non vive di luce propria, per usare una metafora abbastanza colorita. Dopo Air italy, Ernest e la costola italiana di Norwegian anche Blu Panorama entra nella rosa delle compagnie in sofferenza sicuramente aggravata dal fardello che si è portato dietro il problema legato alla pandemia del Covid-19. Un’altra compagnia aerea che potrebbe a breve entrare in sofferenza è Ego Airways. La compagnia che appartiene a un gruppo di noti imprenditori del piacentino, infatti, si è vista respingere la domanda di Cigs per i propri dipendenti a causa della non regolarità del versamento dei contributi. Speriamo che la questione sia solo un intoppo burocratico anche perché a parte Ego Airways le uniche compagnie che oggi rimangono in Italia con certificato di operatore aereo di diritto italiano sono la Neos controllata da Alpitour e la neonata ITA Airways, la compagnia aerea dello Stato.
A proposito di ITA, com’è mia consuetudine, normalmente non mi piace fare commenti a sproposito o commentare delle notizie sui vertici di ITA, ma per questa volta farò uno strappo alla regola. E vi spiego anche il perché.
IlFattoQuotidiano.it ha pubblicato il 24 novembre una notizia, poi ripresa in un canovaccio del suo Direttore Peter Gomez, in merito alla registrazione (non si sa chi l’abbia fatta) di una riunione del Direttivo di Ita Airways del 1° ottobre di quest’anno nella quale il Presidente Alfredo Altavilla avrebbe usato parole particolarmente colorite in occasione di una discussione sul personale dipendente che a suo giudizio andava licenziato dopo il periodo di prova, poiché troppo sindacalizzato.
Non commento il contenuto delle dichiarazioni, e a mio avviso può starci che in una riunione di direttivo ci si pigli a male parole, che si discuta animatamente su un progetto piuttosto che su un altro, ma dall’articolo del Fatto Quotidiano emergono fatti molto controversi. Far girare delle conversazioni registrate di un direttivo per lo più ai giornali, cosa che io considero molto grave da molti punti di vista, denota che gli stessi collaboratori più stretti del Presidente Alfredo Altavilla non condividono la linea del vertice. E non credo che la cosa finirà qui dato che tra il 1° di ottobre e il 24 novembre ci saranno state altre riunioni molto movimentate e probabilmente anche quest’ultime registrate.
Ecco quindi che la lettera inviata ai dipendenti in occasione delle effervescenze della dott.ssa Escaplon in relazione al famoso fatto della cappelliera dove la stessa si era lamentata direttamente con il Presidente Altavilla del fatto che il personale di bordo non era riuscito a trovare posto al suo trolley sopra la propria testa, potrebbero forse essere lette sotto una lente diversa, proprio alla luce di quanto emerso nelle riunioni testé registrate.
Coincidenze? Forse sì forse no, ma un’altra coincidenza che non ho potuto fare a meno di notare in due occasioni distinte è l’evidente assenza in alcuni contesti importanti dell’Amministratore delegato di ITA Airways, Fabio Maria Lazzerini.
La prima è relativa al recente viaggio a Tolosa per la scelta degli interni degli aeromobili, che ha visto come capo delegazione il Presidente Alfredo Altavilla, il quale per l’occasione ha voluto utilizzare, anziché un volo di linea (con biglietti gratuiti), uno dei propri aerei, quello con la livrea “Born 2021”, organizzando un volo charter ad hoc. Per i non addetti ai lavori queste sono operazioni che vanno coordinate dall’Accountable Manager (Lazzerini ndr), dal Fleet Manager, e dall’organizzazione della CAMO, e il cui Presidente anche se esecutivo dovrebbe restare a debita distanza in quanto non addetto ai lavori.
La seconda, ed è forse quella più degna di nota, riguarda la visita al presidente della Repubblica Sergio Mattarella da parte del Presidente Alfredo Altavilla avvenuta il 18 novembre scorso. Altavilla in quell’occasione era stato accompagnato al Quirinale dal nuovo responsabile del marketing Giovanni Perosino. Non mi sembra si sia trattato di un incontro operativo, credo molto più di una visita istituzionale dato che si è trattato di un primo incontro.
A un incontro con la massima carica dello Stato, l’etichetta vuole che si presenzi con l’azionista di riferimento (eventualmente con il Ministro Franco che introduce al presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’esecutivo), con il Presidente della Compagnia, il quale a sua volta deve essere accompagnato dall’Amministratore Delegato, ed eventualmente in sua assenza dal Vice-Presidente ovvero da un Direttore Generale.
Questa è la prassi istituzionale. Quindi, se io fossi in Lazzerini, in qualità di Consigliere di amministrazione e per giunta anche AD della compagnia aerea dello Stato, non potrei permettere di far passare dei messaggi così equivocabili a maggior ragione in una situazione così delicata come il lancio di una start-up, di fatto la compagnia aerea del nostro Paese, che necessita di regole precise e condivise e di un’immagine chiara e lineare. A tal fine mi aspetto a breve da parte di Lazzerini una bella lettera di dimissioni, anche se, personalmente, in una situazione così, io l’avrei bel che scritta e già consegnata all’azionista giorni fa.
Ma c’è qualcosa all’orizzonte che potrebbe in qualche modo mutare questo quadro molto infausto del nostro trasporto aereo? Ci sono alcuni gruppi stranieri che vorrebbero entrare nel panorama aeronautico italiano proprio per il fatto che il mercato a causa dei fallimenti di alcune compagnie aeree ha lasciato margini di crescita importanti. Ma prevale ancora una certa titubanza stante un quadro normativo ancora molto, troppo incerto e suscettibile di modifiche dell’ultimo minuto. Ecco quindi che investimenti di questo tenore subiscono delle forti contrazioni e dei notevoli ritardi.
Attualmente il Governo non aiuta imprese e imprenditori a favorire gli investimenti di questo tenore anche in virtù del fatto che tendenzialmente si sta cercando di proteggere a ogni costo l’avvio di ITA Airways, e questo non aiuta una sana e libera concorrenza. Ma vediamo nel dettaglio chi potrebbero essere gli attori e gli investitori che potrebbero entrare nel mercato aereo italiano nei prossimi anni.
Uno di questi è sicuramente il fondo 777 Partners che ha recentemente acquistato il Genoa Calcio. Il fondo è già proprietario di un gruppo di compagnie aeree low cost sia in Canada che negli Stati Uniti e nell’est asiatico e starebbe valutando di acquisire una compagnia aerea in Europa preferibilmente in Italia dove il mercato come già detto è ancora abbastanza florido.
Anche la Famiglia Krause proprietaria del Parma Calcio avrebbe fatto le stesse riflessioni e potrebbe pensare di entrare nel settore del trasporto aereo italiano. La nota famiglia americana con interessi nel food e nella vendita al dettaglio, infatti, avrebbe dato mandato già qualche mese fa un advisor svizzero il compito di verificare se ci siano le condizioni per poter entrare nel mercato italiano e a quali condizioni.
Vediamo invece i progetti che si stanno affacciando al panorama italiano. Uno di questi è quello legato all’ingresso nel mercato italiano del magnate colombiano con nazionalità brasiliana e polacca German Efremovich, ex patron di Avianca, il quale si è rivolto per gestire la delicata fase di start-up a Gaetano Interi. L’obiettivo è quello di sviluppare una compagnia aerea che prenderà il nome di Aeroitalia, e avviare le operazioni con aerei di medio raggio A320 family entro la primavera del prossimo anno.
Unico progetto del settore cargo è quello che vede l’aeroporto di Brescia quale base di armamento per creare una compagnia aerea cargo utilizzando dei Boeing 757. Il progetto che ha dei contenuti importanti anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale, è stato realizzato da tre manager molto noti nel settore aeronautico, uno dei quali proveniente direttamente proprio da DHL.
Un altro progetto molto interessante e che potrebbe prendere vita già nella stagione estiva 2022 e che alcuni fondi internazionali di private equity vorrebbero finanziare è il progetto ATI – Aereo Trasporti Italiani. Un nutrito gruppo di manager e di piloti dell’ex Alitalia, dopo lo stop dell’ex compagnia di bandiera, si sono riuniti in una sorta di consorzio per non disperdere le professionalità e le competenze acquisite negli anni e quindi hanno offerto agli investitori una sorta di pacchetto chiavi in mano di fatto in continuità con la vecchia Alitalia. Un asset importante che in mano alle persone giuste potrebbe essere anche la risposta industriale adeguata per le riassunzioni del personale che non ha trovato collocazione in ITA Airways.
Con la base a Roma Fiumicino e una flotta di partenza di 5 Boeing 777-200ER, il management punta a realizzare una compagnia aerea di lungo raggio con un prodotto molto interessante e innovativo anche dal punto di vista dei servizi al passeggero e un innovativo servizio di vendita.
Novità in arrivo ci potrebbero essere anche per Alis Cargo, la compagnia aerea cargo del gruppo Leali. Dovrebbero essere in arrivo altri due Boeing 777-200 ER da Alitalia scelti fra quelli che fanno parte delle APC irlandesi. Concluso il lease back degli A320 family con ITA tramite la società americana Fortress, l’operazione di acquisizione dei due aeroplani potrebbe essere in discesa a meno di qualche intoppo dell’ultimo miglio. Gli aerei dovrebbero essere destinati alle operazioni di supporto cargo a ITA Airways dall’aeroporto di Milano Malpensa.
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