Questa settimana il settore dell’aviazione europea è stato oggetto di attenzione a causa di una serie di operazioni di consolidamento tra importanti compagnie aeree. Tuttavia, nelle ultime settimane emergono dei sospetti su possibili interferenze dei francesi nell’operato dell’Antitrust dell’Unione europea che sta tenendo fermi dei dossier con continue richieste da parte della Commissione di misure di compensazione nell’ambito di alcune operazioni di privatizzazione.
Queste prese di posizione dell’Antitrust hanno posto la Commissione sotto la lente di ingrandimento dei media a tal punto da far pensare che le illazioni circolate negli ambienti aeronautici sulle presunte interferenze non siano più solo delle mere ipotesi, ma che dietro ci sia effettivamente un fondo di verità.
In questo dossier, esamineremo gli ultimi sviluppi relativi alle operazioni di privatizzazione di ITA-Lufthansa e di IAG-Air Europa e il coinvolgimento di Air France in altre privatizzazioni come quella recente di SAS. Infatti, sul salvataggio/privatizzazione di SAS finalmente la maschera è caduta e il fantasma dell’opera si è rivelato in tutta la sua furbizia. Air France ha fatto il colpo gobbo, quello che insomma non era riuscita a fare con ITA, ovvero si è presa SAS che attualmente fa parte del gruppo Star Alliance e se la porterà in casa Sky Team con solo il 20% (il 19,99% è la soglia limite per le notifiche alla DG Comp Ue) del capitale. Operazione che è l’esatta fotocopia della partita che si è giocata con ITA, dove Air France invece che avvalersi del fondo CastleLake (utilizzato con SAS), avrebbe utilizzato il consorzio Certares.
Le operazioni di consolidamento in stallo a causa dell’Antitrust Ue
L’Antitrust dell’Unione europea in questo periodo sta attirando l’attenzione per il suo ruolo su alcune operazioni di consolidamento nel settore delle compagnie aeree europee. In particolare, parliamo nello specifico di due operazioni, quella della privatizzazione di ITA con Lufthansa e l’altra che perdura da oltre 7-8 mesi, cioè l’acquisizione di Air Europa da parte del gruppo IAG di cui fanno parte British Airways e la spagnola Iberia. Operazioni che sarebbero entrambe su di un binario “morto” a causa di sempre nuove richieste e paletti posti dall’Antitrust. I sospetti di interferenze da parte dei francesi stanno sollevando domande sulla obiettività della Commissione. E quindi cosa sta davvero accadendo dietro le quinte? I francesi hanno veramente la possibilità di condizionare a tal punto la DG Competition?
ITA-Lufthansa: un investimento in “bilico”
L’operazione di rilancio di ITA Airways in collaborazione con Lufthansa sembrerebbe al momento minacciata dalle continue richieste dell’Antitrust Ue di modificare i termini dell’accordo raggiunto tra il Governo italiano e Lufthansa. In particolare, la richiesta avanzata dall’Ue alla volta di Francoforte sarebbe quella di un consistente rilascio di slot sull’hub dell’Aeroporto di Francoforte dove Lufthansa non ha in pratica nessun concorrente. Le tensioni in casa italiana ovviamente sono aumentate, e si teme che l’Unione europea possa chiedere ai tedeschi ulteriori sacrifici, tali da rendere impraticabile la privatizzazione. Gli addetti ai lavori ipotizzano che ITA dovrebbe avere in cassa non più di 150-200 milioni di euro, troppo pochi per poter sopravvivere fino alla fine dell’anno, quindi l’ingresso Lufthansa in tempi stretti è vitale. Alcuni esperti in materia di antitrust suggeriscono che potrebbe essere vantaggioso per Lufthansa porre in essere un’opzione radicale per superare l’impasse, cioè di notificare subito all’Ue l’operazione di ingresso nel capitale di ITA senza attendere il via libera della Commissione e di procedere spediti alla privatizzazione. Qualora la Commissione dovesse eccepire qualcosa se ne riparlerà il prossimo anno dopo le elezioni europee di aprile quando ci sarà una nuova Commissione valutatrice.
Air France e DG Comp: “no comment”
Dal canto suo Air France-KLM non ha voluto commentare le notizie circa le presunte pressioni su Bruxelles per ritardare il disco verde della Commissione Ue all’operazione Lufthansa-ITA. “Nessun commento su questo tema”, spiega un portavoce del gruppo franco-olandese che è stato interpellato dall’Adnkronos. Dello stesso tenore anche la Commissione Ue che afferma di non voler commentare le presunte pressioni della Francia: “Come sempre, non commentiamo i commenti”, spiega un portavoce della Commissione europea interpellato sempre dall’Adnkronos. Le operazioni Lufthansa-ITA e IAG-Air Europa, aggiunge, “non sono state formalmente notificate alla Commissione Ue. Se un’operazione costituisce una concentrazione e ha dimensione comunitaria, spetta sempre alle imprese notificarla alla Commissione”. In ogni caso, come ha spiegato un funzionario della DG Comp, “la Commissione Ue è in stretto contatto con le rispettive parti coinvolte nell’operazione di concentrazione per discutere…” E infatti, secondo alcune indiscrezioni pubblicate dal giornalista del Corriere della Sera, Leonard Berberi, che segue costantemente il dossier ITA, lunedì ci sarebbe stato un confronto molto teso tra Roma e Francoforte da una parte e Bruxelles dall’altra che invece di sbloccare l’iter per portare le parti alla notifica ufficiale dell’investimento, ha finito invece per rallentarlo. Il timore di Lufthansa è che dietro la “regia francese” l’Ue voglia chiedere così tanti sacrifici da rendere inutile l’investimento in ITA.
Articolo 3: “IAG-Air Europa: sette mesi di ostacoli”
L’acquisizione di Air Europa da parte di IAG continua a rimanere in sospeso, nonostante la notifica sia stata inviata alla volta di Bruxelles più di sette mesi fa. L’Antitrust Ue ha posto condizioni specifiche, in particolare in merito all’hub di Madrid. Air Europa è una compagnia molto interessante dato che serve un’area ben specifica del Sud America. Ogni giorno il vettore spagnolo collega Madrid con Panama, la Colombia, il Messico, il Venezuela, il Costa Rica e Cuba. Tutte destinazioni con un alto indice di riempimento. Air Europa al momento ha un accordo commerciale con Air France ed è partner di Sky Team. IAG, per evitare che Air Europa restasse nell’orbita di Air France o andasse a Lufthansa, è riuscita nell’intento di portarsi a casa una grossa fetta di traffico che gravita attorno all’aeroporto di Madrid Barajas. Sia Lufthansa che Air France recentemente hanno dichiarato che non intendono opporsi alla privatizzazione di Air Europa. Allora cosa sta ritardando il via libera a questa operazione? E perché?
“Privatizzazioni e intrighi”
Il panorama delle privatizzazioni nel settore aereo europeo è estremamente complesso. Air France sta diventando azionista di SAS e potrebbe rafforzare la sua influenza nel Nord Europa. Nel 2024 si aprirà la gara per il 51% di TAP, il vettore di bandiera del Portogallo, su cui c’è un forte interesse da parte dei francesi. Questi movimenti avvengono in un contesto di elezioni europee imminenti e di possibili cambiamenti nei vertici dell’Antitrust Ue. I dettagli dell’operazione SAS ormai sono noti. Infatti, una volta uscita di scena ITA Airways, Air France non aveva molta scelta, persa Air Europa doveva a tutti costi chiudere l’operazione con l’unica compagnia aerea ancora sul mercato e cioè SAS dato che stava correndo il rischio di rimanere isolata nello scacchiere del risiko aeronautico.
Air France “obbligata” a prendersi SAS
Nell’immagine pubblicata più in basso viene evidenziata la mappa d’Europa con le principali compagnie aeree full service carrier, e si può notare come Air France senza Air Europa e senza ITA Airways sarebbe rimasta, per così dire “schiacciata”, nel suo territorio senza possibilità di ulteriori sbocchi di traffico. Ecco perché la partita di SAS era indispensabile per i francesi in modo da poter riequilibrare la scacchiera. Il vettore SAS nei numeri pesa nel 2022 per quasi 19 milioni di passeggeri, il load factor è stato pari a 81,5%, ha una flotta di 132 aeroplani e conta circa 7 mila dipendenti. Nel 2022 ha generato un fatturato di circa 2,7 miliardi di euro e con una perdita di oltre 287 milioni di euro e al momento negli Stati Uniti è ancora sotto la protezione del Chapter 11.
“Le aspettative dell’Italia”
Il vicepremier e ministro dei Trasporti italiano, Matteo Salvini, ha espresso la sua speranza che l’operazione ITA-Lufthansa si concluda positivamente, ma ha sottolineato le incognite e le complessità di un dossier che sembra coinvolgere molteplici attori. La sua dichiarazione riflette le crescenti preoccupazioni riguardo al processo decisionale dell’Antitrust Ue e delle voci riguardo al fatto che gli uffici avrebbero ricevuto delle “pressioni esterne” che di fatto starebbero bloccando alcuni dossier di una certa rilevanza, privatizzazione di ITA-Lufthansa compresa. E con molta probabilità è dello stesso avviso anche il Ministro Giancarlo Giorgetti che ha chiesto un incontro urgente a Bruxelles con il sostituto di Margrethe Vestager, il belga Didier Reynders. È facile ipotizzare che in quella sede il ministro del tesoro userà tutta la sua “diplomazia” per cercare di trovare una quadra che soddisfi le parti coinvolte.
Insomma tra le dichiarazioni degli industriali italiani e tedeschi a sostegno dell’operazione ITA-Lufthansa e l’ex Ceo di ITA Fabio Lazzerini “pizzicato” per ben due volte a colazione con l’ex ministra dei trasporti Paola De Micheli, siamo tutti nell’attesa che qualcosa finalmente si muova, e che Aponte, magnate di MSC che ormai sta facendo shopping a destra e a manca, e fortemente interessato alle vicende di ITA, faccia la sua prossima mossa…
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