Considerando come un dato acquisito il fatto che il nostro traffico aereo intercontinentale ormai viaggia su vettori al 95% stranieri, ho potuto notare che esiste un’altra realtà non calcolata e in forte espansione: quella delle linee aeree nordafricane. Il loro network, le loro frequenze e flotte hanno raggiunto livelli degni di un’attenta analisi per il nostro trasporto aereo, oggi rappresentato solo da ITA (l’unica altra compagnia italiana con voli intercontinentali è Neos, che però ha un indirizzo aziendale non basato su schedules, ma su pacchetti turistici o voli stagionali). Credo che nessuno 10-15 anni fa avrebbe pensato che delle linee aeree del Magreb o dell’Egitto – come Royal Air Maroc, Air Algerie, Tunis Air ed Egypt Air – potessero essere un’alternativa e in tanti casi l’opzione più breve in Italia per raggiungere la maggior parte dei Paesi africani, del Medio Oriente, dell’Estremo Oriente e della oggi sanzionata Russia.
Gli italiani da molti anni si affidano molto di più a vettori stranieri per raggiungere le varie destinazioni nel mondo, non avendo una compagnia nostrana che svolga questa funzione, e la cosa più sorprendente e triste è che ci sono compagnie aeree che su certe destinazioni trasportano più italiani che loro connazionali e ITA non ha dei piani per prendersi questi mercati. Credo che se dall’inizio avesse puntato sul medio e lungo raggio, con voli nazionali ed europei solo come feeder, oggi la situazione finanziaria di ITA sarebbe positiva e non bisognosa di essere venduta a un grosso competitore che chiuderà tutte le possibilità dell’Italia di essere protagonista nel campo aereo alla pari di Germania, Francia, Spagna e Regno Unito: saremo inferiori anche al Portogallo purtroppo.
Ultimamente abbiamo potuto vedere che il volo ITA da Malpensa a New York è stato abolito, proprio per la mancanza di una visione di linea aerea per gli italiani, ma solo per i romani e chi vive in centro Italia, visto che per chi parte da altri aeroporti in Italia è molto più conveniente volare con scalo su altri hub con altre compagnie.
Ho deciso di mostravi oggi con tre mappe di network (visibili cliccando sul loro nome) come 4 compagnie nordafricane attraverso gli aeroporti di Fiumicino, Malpensa, Torino, Bologna, Napoli e Palermo, usando i loro hub di Casablanca, Algeri, Tunisi e Cairo stanno facendo viaggiare molti nostri passeggeri da e verso tantissime località soprattutto in Africa, Medio Oriente, Asia e addirittura Canada e Stati Uniti. Se si utilizzasse il nostro territorio come hub per le stesse destinazioni, vista la vicinanza della nostra penisola con tutto il Nordafrica, una nostra compagnia aerea potrebbe svolgere questa stessa funzione e diventare redditizia, senza dover lottare sulle rotte verso l’Europa infestate dalle low cost
1) Mappa Network Africa Occidentale, Orientale e Medio Oriente.
2) Mappa Network Asia e Russia.
3) Mappa Network Nord America, Africa Centro-meridionale.
Guardando la tabella visualizzabile cliccando qui, riguardante le flotte, si può ben notare come queste 4 compagnie nordafricane rispetto a ITA hanno una flotta di lungo raggio inferiore, ma coprono abbastanza bene il Medio ed Estremo Oriente e riescono a penetrare in Canada e Stati Uniti. Così sono riuscite a prendersi il mercato dell’Africa molto bene.
Noi in Italia, specialmente dal Meridione, potremmo meglio utilizzare degli A220, A320 e A321 anche su rotte nell’arco di spazio tra il Senegal e l’India. Se non ci muoviamo credo che in pochi anni tutto il mercato dall’Italia verso Africa, Medio Oriente e in teoria Estremo Oriente (già in mano a Turkish Airlines, Air Qatar, Emirates ed Etihad) potrebbe passare sempre di più alle linee nordafricane. E se continuano le sanzioni sulla Russia il mercato già in mano a Turkish Airlines e Air Serbia potrebbe spostarsi su Air Algerie, Egypt Air e Royal Air Maroc.
In conclusione, spero di aver dimostrato come ormai siamo circondati da sempre più concorrenti, ma nessuno ci può togliere il primato il potenziale ad avere la miglior posizione strategica e status politico essendo in Europa per poter avere la compagnia aerea con il più grande potenziale di sviluppo in network al mondo, che non abbiamo e non avremo se continuiamo con una politica completamente incompetente sul trasporto aereo.
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