In continuazione con i precedenti articoli sul tema, proseguo l’esposizione delle proposte per migliorare il sistema aeroportuale italiano, focalizzandomi sul Sud e la Sardegna, la vera parte d’Italia dove sono necessari nuovi aeroporti ed espansioni importanti in quelli esistenti, così da essere competitivi con i nostri Paesi vicini del Mediterraneo che ormai ci hanno superato. Per esigenze di spazio della Sicilia parlerò in un prossimo intervento.
La Sardegna, visto che è poco popolata, ma senza l’alternativa di arrivi via treno o in auto veloci, e con un potenziale turistico di prim’ordine, ha bisogno di una politica ad hoc. Servono pochi interventi nelle sue strutture aeroportuali, che sono già pressoché al loro pieno potenziale. Più che altro andrebbe introdotta una nuova visione su come venderla turisticamente all’estero, sfruttare meglio la sua posizione, l’export agricolo e alimentare.
A mio avviso, la soluzione migliore per la Sardegna e la Sicilia – e forse tutto il Sud – se non venisse un carrier italiano capace di valorizzare il Mezzogiorno, sarebbe creare un vettore con base nelle due Isole maggiori e nel Sud che svolga una funzione un po’ sociale con i voli nazionali non regalando più concessioni in forma sussidiata a linee aeree e nei voli internazionali proietti sia la Sicilia che la Sardegna in Europa, Medio Oriente e Nord Africa e nel resto del mondo trasformando almeno due aeroporti siciliani e uno sardo in hub intercontinentali. Forse è fantascienza, ma sarebbe possibile, se ci fossero gli investitori e una politica più decente, creare una compagnia che faccia finalmente gli interessi del Sud e/o dei sardi e dei siciliani.
Di seguito le proposte per utilizzare al meglio gli aeroporti del Sud Italia e della Sardegna.
Campania: Napoli: Capodichino dovrebbe essere ridimensionato in quanto è insostenibile che una zona metropolitana di oltre 4 milioni di abitanti, con un porto tra i più importanti del Mediterraneo e una produzione in vari settori (soprattutto l’alimentare) abbia un aeroporto senza possibilità di espansione inglobato nel tessuto urbano con rischi enormi di sicurezza. Credo sarebbe utile creare un nuovo grande aeroporto a nord di Napoli che diventi un hub cargo intercontinentale e che riceva linee aeree low cost, leisure, voli intercontinentali di linea tradizionali per rinvigorire il turismo, mentre Capodichino dovrebbe rimanere per linee tradizionali, leisure e voli privati (city airport). Se si potesse utilizzare l’attuale aeroporto militare di Grazzanise sarebbe più facile oppure ne servirebbe uno nella stessa zona dove si realizzano prodotti alimentari freschi fino al basso Lazio. Sarebbe un’alternativa a Fiumicino o se chiudessero Ciampino e non si costruisse un nuovo aeroporto. Fiumicino con 3tre piste e un terminal a parte potrebbe risolvere la suddivisone con le low cost e i fondi per l’aeroporto secondario di Roma potrebbero essere usati nel nuovo aeroporto a Napoli nord. Occorrerebbe poi un collegamento ferroviario tra Fiumicino, il nuovo aeroporto a Napoli nord e Capodichino. Sempre a Napoli andrebbe realizzato un idroscalo che sia ben collegato via terra con gli aeroporti, che potrebbe essere fatto non necessariamente dentro il porto, ma nel tratto costiero verso Pozzuoli, per essere vicino ai due aeroporti. Da Napoli idroscalo potrebbero partire voli per le Eolie, Ustica, le Egadi e anche le isole campane e del Lazio collegandosi all’eventuale idroscalo di Fiumicino, di cui si è parlato nel primo articolo. Salerno: allungando la pista, potrebbe essere riutilizzato per low cost, leisure, voli privati servendo in modo particolare la costa amalfitana e a sud di Salerno con un grande potenziale turistico, diventando un polo aeronautico importante.
Puglia: Foggia: farei solo voli low cost e un hub cargo regionale che includa Molise, Basilicata e basso Abruzzo se non venisse realizzato a Pescara. Bari: potrebbe diventare l’hub del sud-est intercontinentale, voli di linea tradizionali e leisure, con collegamenti ferroviari al porto e tutte le principali città pugliesi. Taranto: potrebbe diventare un hub internazionale cargo e voli low cost, leisure vista la vicinanza della costa ionica, e un hub postale. Brindisi: solo low cost e leisure data la vicinanza del Salento. Si potrebbe creare un idroscalo con voli verso Albania e isole greche, ma ricordiamoci che le distanze per il Salento possono arrivare fino a 120 km. A seconda del traffico, un transfer dopo un volo potrebbe durare anche due ore, quindi se si vuole sviluppare il Salento come si deve ai livelli di un turismo internazionale tipo Algarve, con il vantaggio di un mare più caldo e bello, bisogna creare un aeroporto più vicino. Si potrebbero utilizzare degli scali già esistenti vicino a Lecce o addirittura pensare a uno nuovo tra Lecce e Santa Maria di Leuca per linee leisure, voli di linea tradizionali e privati per attirare un pubblico meno di massa. Dipendere da Brindisi o Bari, come oggi, allontana gli investimenti in Salento.
Basilicata: È l’unica regione d’Italia molto lontana da qualsiasi aeroporto civile, credo andrebbe quindi creato uno scalo regionale nella zona di Potenza per voli regionali low cost e servire tutta la Lucania con collegamenti con gli hub più importanti, con possibili sviluppi di hub regionale cargo.
Calabria: Crotone: farei solo low cost per bilanciare Lamezia e con un piano di sviluppo turistico e di altre attività della costa ionica potrebbe funzionare meglio, visto l’economia dell’area molto ridotta. Lamezia Terme: dovrebbe essere allacciato al porto di Gioia Tauro e creare un hub cargo intercontinentale, voli di linea tradizionali, privati, leisure e costruendo dei collegamenti con elicotteri per le Eolie e un servizio integrato con shuttle bus e aliscafo o nave per le Eolie da Vibo Marina o creare un porto vicino all’aeroporto per aliscafi sempre per le Eolie, includendo Tropea. Per chi viene da tutta Italia ed Europa, dalla Basilicata in su (il 95% del potenziale turistico di arrivi nelle Eolie e Calabria), Lamezia è l’aeroporto ideale e più vicino alle Eolie e nel 2022 con i mezzi marittimi di ultima tecnologia non creare questi collegamenti in mancanza di un aeroporto nelle Eolie è solo inerzia e stupidità (anche via treno o auto con Vibo Marina). Reggio Calabria: dovrebbe avere linee solo low cost, leisure, voli privati e un collegamento integrato con il molo vicino l’aeroporto per aliscafi per Messina, Eolie e Taormina, diventando lo scalo per la Calabria del sud e la Sicilia nord-orientale low cost, più adatto all’assetto attuale che non è attrattivo. Il molo citato, già sperimentato solo per traghetti nello Stretto, in passato non ha funzionato per le correnti non avendo protezione, ma anche perché questo aeroporto ha sempre avuto un esiguo numero di voli e anche un po’ cari e quindi non è giustificabile la spesa per un porticciolo più adatto, ma con un flusso di viaggiatori maggiore e una rada tranquilla da ormeggiare, si potrebbe risolvere l’accesso ai voli dei messinesi, milazzesi ed eoliani, quindi circa 500.000 persone.
Sardegna: Alghero: potrebbe diventare grazie ai suoi spazi ancora liberi intorno per possibili espansioni un hub intercontinentale cargo, creando molti posti di lavoro se la Regione Sardegna creasse dei vantaggi per investire lì e passare dall’aeroporto meno trafficato a quello che genererebbe lavoro tutto l’anno. Attualmente già potrebbe essere un hub regionale cargo, leisure e unico aeroporto low cost sardo. Cagliari: solo linee tradizionali, leisure, privati e si potrebbe creare un idroscalo visto l’adiacenza allo stagno e a Olbia con voli per le isole minori vicine e tutte le zone costiere occidentale e orientale fino alla Costa Smeralda. Sempre a Cagliari si potrebbe avere un hub regionale cargo in alternativa ad Alghero. Olbia: solo voli leisure e tradizionali di linea e vedo in un gran futuro la possibilità di ricevere voli stagionali da Nord America, Paesi del Golfo e Istanbul, per una clientela turistica medio alta. Arbatax-Tortoli potrebbe essere riutilizzato con voli regionali stagionalmente e tutto l’anno per Roma e Milano.
Aeroporti Sud Italia e Sardegna: 3 nuovi aeroporti, 2 hub intercontinentali passeggeri, 7 linee tradizionali, 12 leisure, 9 low cost, 3 hub intercontinentali cargo, 1 hub internazionali cargo, 3 hub regionali cargo.
antilleanatlantic@outlook.com
(3- continua)
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