Non è stato il premier Mario Draghi a portare l’Italia fuori dalla pandemia Covid. Marco Travaglio, ospite di “Di Martedì”, si lascia andare ad una battuta sul presidente del Consiglio: «Manca soltanto che si dica che è merito suo se il 21 giugno inizia l’estate. Tutto il mondo sta uscendo dalla pandemia, c’è la bella stagione e ci sono i vaccini, quindi era abbastanza ovvio», ha dichiarato il direttore del Fatto Quotidiano. «Questa tendenza un po’ infantile e molto autoritaria di attribuire al presidente del Consiglio qualunque cosa succeda, anche eventi atmosferici, fa abbastanza ridere. Draghi ha fatto sicuramente delle cose buone, ma non è che è sempre tutto merito suo. Ci sono delle cose fisiologiche come questa». Per il giornalista erano prevedibili le riaperture. «Draghi avrebbe riaperto. Non ho mai pensato che si sarebbe dimenticato di riaprire». Inoltre, in merito alla campagna vaccinale, non ritiene che il generale Figliuolo abbia dei meriti: «Veramente sono stati comprati prima che arrivasse lui. Mancano all’appello circa 30 milioni di dosi. Certamente non è colpa di Figliuolo, ma di case farmaceutiche che hanno promesso quello che poi non hanno mantenuto». Nessun cambio di passo, nessuna accelerazione nella campagna vaccinale per Marco Travaglio. «La campagna vaccinale era partita a razzo già da gennaio, quando non sapevamo neanche chi fosse Figliuolo. Abbiamo ancora quasi 4 milioni di over 60 da vaccinare, mentre parliamo di vaccinare già i ragazzini».
“BASTA CON RETORICA SU SALVATORI PATRIA…”
Il giornalista ha osservato poi che mentre a gennaio eravamo tra i primi grandi paesi europei, ora siamo gli ultimi. «A gennaio eravamo i primi tra i grandi Paesi in Europa e da marzo siamo gli ultimi». Il punto è un altro per il direttore del Fatto Quotidiano: «Bisogna farla finita con questa retorica secondo cui sono arrivati i salvatori della patria. La verità è che ciascuno fa quello che può». Quando Giovanni Floris gli ha chiesto come mai gli dia fastidio questa retorica, ha risposto: «Perché è falsa e perché mi danno fastidio le bugie. La bugia è che la campagna vaccinale sia migliorata con l’arrivo di Figliuolo e invece è peggiorata. Basta vedere i dati ufficiali europei». Non sono mancate critiche al MoVimento 5 Stelle per l’appoggio al Governo Draghi: «Se hanno la sindrome di Stoccolma, o hanno un gruppo parlamentare che pur di non andare a votare voterebbe pure Hitler, Mussolini, Stalin e Pinochet, sono affari loro». Per Marco Travaglio non abbiamo un sistema democratico. «Draghi è il pilota automatico, troviamo sempre il modo di far sì che il voto degli elettori, quando si “sbagliano”, venga neutralizzato: non è un sistema democratico. Hanno fatto un’operazione per prendere i vincitori delle elezioni e buttarli fuori dalla stanza del potere, e ci sono riusciti. Adesso governa chi ha perso le elezioni».
TRAVAGLIO “CONTE ALTO NEI SONDAGGI…”
Marco Travaglio si è fatto quindi già un’idea sugli scenari: «Stanno lavorando per una grande DC con Draghi premier anche nella prossima legislatura». Per quanto riguarda quelli di Matteo Salvini: «Morde il freno e a questo schema Draghi for ever non ci vuole stare mentre l’ala georgettiana, cioè l’ala del potere leghista a qualsiasi costo, sta lavorando per creare le condizioni perché anche nella prossima legislatura ci sia un grande centro che indichi Draghi come premier, tenendo fuori i non allineati». Tornando sul cambio di governo, il direttore del Fatto Quotidiano ha parlato di «operazione banditesca» ai danni di Giuseppe Conte. «Anche se è scomparso da tre mesi, è ancora in alto nei sondaggi perché gli italiani non hanno capito le vere ragioni del cambio di governo. Quando le hanno capite, si sono sentiti presi in giro. Tutti dicono che sono vedovo di Conte, a me non frega niente né di Conte né di Draghi, ma non mi piace farmi prendere in giro e che l’informazione racconti il contrario della verità». Invece sulla vicenda Uggetti ha rimproverato Luigi Di Maio: «Non è il M5S a chiedere scusa, ma Di Maio. Chiedere scusa per aver chiesto le dimissioni di un sindaco, è una sciocchezza perché i sindaci arrestati non possono fare i sindaci». Invece Matteo Renzi ha detto che è stato «utilizzato come il maggiordomo nei gialli per dare la coltellata finale a Conte, poi è esploso».