«Se le opposizioni non possono nemmeno più chiedere le dimissioni di un sindaco in carcere, allora a che servono?». Così Marco Travaglio a “Mezz’ora in più” ribadisce che gli attacchi del MoVimento 5 Stelle all’ex sindaco di Lodi Simone Uggetti sono stati giusti. «Se la gogna è criticare aspramente un sindaco che è stato arrestato e che ha confessato di aver truccato l’appalto… No, non ho visto gogne. Mi meraviglio che M5s si penta di avere ragione nel denunciare queste cose. Io continuerò a farlo», ha dichiarato il direttore del Fatto Quotidiano da Lucia Annunziata. Inoltre, ha precisato che «non tutte le persone indagate e arrestate sono colpevoli e quindi vanno massacrate», ma che vada valutato ogni caso. D’altra parte, ce ne sono alcuni che, a prescindere dall’eventuale percorso giudiziario, «sono gravi e incompatibili con la permanenza al proprio posto». Quindi, per Travaglio il ministro Luigi Di Maio ha sbagliato a chiedere scusa a Uggetti. «Penso che abbia detto una solenne sciocchezza».
TRAVAGLIO VS DI MAIO “DOPPIO ERRORE…”
Luigi Di Maio ha commesso un altro errore per Marco Travaglio, quello di aver fatto l’esempio della ministra Guidi, «che aveva sponsorizzato un emendamento a favore dei petrolieri che le era stato commissionato dall’ex fidanzato». Il direttore del Fatto Quotidiano ha spiegato: «Quando Renzi l’ha mandata via e se n’è vantato ha fatto bene. E non nera neppure un reato. Era una cosa incompatibile col suo ruolo. Le opposizioni fecero bene a chiedergli di mandarla via, anche se non era reato». Più in generale, questo è il comportamento da assumere anche con le inchieste giornalistiche che «diventano importanti ai fini delle dimissioni se contengono fatti accertati, quindi bisogna poi chiedersi se c’è compatibilità col ruolo rivestito». Secondo il giornalista, l’esponente M5s sbaglia nel volersi sempre accreditare con l’establishment. «Anche Conte ha sbagliato a fargli i complimenti». Proprio a proposito dell’ex premier, ha spiegato che ci sono una ventina di possibili mandanti del “Conticidio”. «Mattarella è stato costretto a prendere atto che quel governo non c’era più e che doveva trovare un’alternativa».
“SI SONO LAMENTATI DI CONTE, MA DRAGHI…”
Il destino di Giuseppe Conte era segnato secondo Marco Travaglio. «Renzi è libero di buttar giù il governo che ha innescato. È strano che la Lega sapesse ciò che avrebbe fatto Renzi», ha detto il giornalista a “Mezz’ora in più”. Inoltre, le ragioni spiegate non sono neppure vere per il direttore del Fatto Quotidiano. «Avevano detto che voleva fare una gestione personale e autoritaria del Recovery Plan con 300 tecnici, ma Draghi la fa uguale e ancor più accentrata. Mentre tutti ridevano dei 300 tecnici di Conte, ora applaudono per i 350 di Draghi». Quando Lucia Annunziata gli ha fatto notare le differenze, lui ha replicato che il Pnrr è stato «bloccato» da Italia Viva. «Il Pnrr è assolutamente uguale, mentre Draghi si è dato il potere di commissariare i suoi ministri». Comunque, la caduta di governo sarebbe anche legata ad un tentativo di “distruggere” il M5s. Anche per questo ritiene che sia stato un errore appoggiare il governo Draghi.
TRAVAGLIO SU CADUTA GOVERNO CONTE II
Travaglio ha poi rivelato di aver saputo che un mese prima della caduta del governo Conte II ci sia stata una chiamata da Draghi a D’Alema: «Quest’ultimo dice che Draghi gli abbia posto il problema di un governo diverso. D’Alema gli avrebbe detto di dare una mano e di prepararsi per il Quirinale. Invece Draghi dice di averlo chiamato per parlare della Cina». Marco Travaglio ha preso le difese di Giuseppe Conte anche sul Recovery Fund. «Prima gli ridevano dietro pensando che non ci sarebbe riuscito, poi Conte si è inventato gli Eurobond mentre la Merkel voleva rifilarci il pacco del Mes. Ha avuto un ruolo importante, allora hanno cominciato a dire che non era stato lui e che l’Europa ci chiedeva di cambiare il governo, ma questo è un colpo di palazzo tutto italiano».