Remi Nikolic, il giovane rom che nel 2012 – quando era ancora minorenne – aveva travolto ed ucciso l’agente di polizia locale Niccolò Savarino a Milano, era tornato libero da soli 11 giorni, ma sarebbero stati sufficienti per farlo mettere nuovamente nei guai. Secondo quanto riferito da Corriere della Sera, infatti, il ragazzo è stato fermato nelle passate ore con l’accusa di essersi macchiato di due furti avvenuti in abitazione e che avrebbe commesso con altri due giovani. Nikolin, dunque, sarebbe accusato di far parte di una banda di ladri acrobati arrestati dalla polizia. Dopo aver trascorso 5 anni in carcere per i fatti legati all’agente di polizia locale milanese, per poi passare all’affidamento ai servizi sociali, stando a quanto emerso, il giovane ora 26enne sarebbe tornato a delinquere a distanza di undici giorni dal suo ritorno in libertà e per questo nuovamente arrestato. Il fermo per lui e per gli altri due presunti membri della banda di ladri è stato disposto dal pm Francesca Crupi dopo le indagini della Squadra mobile. Stando alle ricostruzioni, i nuovi fatti ora contestati sarebbero avvenuti lo scorso 22 febbraio.
TRAVOLSE E UCCISE VIGILE: ROM TORNA IN CARCERE ACCUSATO DI 2 FURTI
Tre anni fa Nikolic aveva ottenuto su istanza dell’avvocato Russo l’affidamento in prova dopo aver trascorso cinque anni di carcere minorile. L’11 febbraio scorso aveva finito di scontare la pena e giovedì è stato fermato con l’accusa di aver preso parte a due furti in casa commessi insieme agli altri due giovani, rispettivamente di 26 e 23 anni, il 22 febbraio scorso, a 11 giorni dal suo ritorno in libertà. E’ lo stesso pubblico ministero a specificare nel suo provvedimento di fermo come il ragazzo “appena uscito dal carcere, solo 11 giorni dopo è tornato a delinquere”. Stando a quanto ricostruito dall’accusa, nel medesimo giorno il giovane e altri due ragazzi quasi suoi coetanei sarebbero entrati in un primo appartamento derubando borse, orecchini e altri beni per un valore di circa 100 mila euro, oltre a carte di credito e documenti. Poi avrebbero commesso un secondo furto in un altro appartamento portando via gioielli d’oro. Non sono mancate intercettazioni telefoniche e ambientali che ora incastrerebbero i tre alle loro responsabilità. Secondo gli inquirenti inoltre, il giovane nomade disponeva nell’ultimo periodo di denaro sufficiente per spostarsi anche all’estero: dopo essersi già recato in Belgio per “affari”, era in procinto di partire per la Spagna. Solo pochi giorni fa il serbo Milos Stizanin che era con lui quando travolse e uccise il vigile, è stato assolto dall’accusa di concorso in omicidio.