Figura anche Papa Francesco tra le persone citate in giudizio davanti alla Corte Suprema dello Stato di Victoria: il pontefice, insieme all’arcivescovo di Melbourne Peter Andrew Comensoli e alla stessa arcidiocesi, è stato denunciato da tre uomini aborigeni che affermano di essere stati abusati sessualmente da padre Michael Glennon quando erano bambini. In base al racconto dei tre uomini, il Vaticano era a conoscenza dei crimini commessi ai danni dei bambini – condannato a 2 anni di carcere nel 1978 per violenze sessuali su quindici minorenni – ma non è intervenuto.
I querelanti – i nomi non sono stati resi noti per motivi legali – dichiarano di aver subito danni significativi a livello psicologico, che hanno avuto pesanti ripercussioni nella vita di tutti i giorni: i tre – senzatetto e senza occupazione – sono entrati nel vertice della tossicodipendenza. Adesso cercano giustizia: come riportato dai colleghi del The Sydney Morning Herald, chiedono risarcimento da parte dei vertici della Chiesa, sia in Australia che in Vaticano.
Australia, tre vittime di un prete pedofilo citano in giudizio Papa Francesco
In caso di vittoria in tribunale, storicamente si registrerebbe la prima sentenza che punisce la Chiesa per l’incapacità di proteggere i bambini dai preti pedofili. Come evidenziato dal quotidiano australiano, l’avvocato dei tre aborigeni – Angela Sdrinis Legal – ha dichiarato di attendere che i rappresentanti della Chiesa in Australia accettino la notifica del mandato per conto di Papa Francesco: «Si tratta di fare in modo che il Papa e il Vaticano accettino le proprie responsabilità. Quale possibile scusa possono avanzare per non aver ridotto padre Glennon allo stato laicale?».
Il The Sydney Morning Herald ricorda che padre Glennon è venuto a mancare nel 2014, mentre si trovava in carcere per scontare la condanna per stupro a danno di 15 minori. Ma il sospetto delle forze dell’ordine è che abbia abusato di molte altre vittime, soprattutto i piccoli di famiglie di migranti e di aborigeni che avevano coltivato fiducia nei suoi confronti, considerando la preparazione del religioso per quanto riguardava la cultura indigena.