NAUFRAGATI I COLLOQUI PER ESTENSIONE TREGUA A GAZA
Sono naufragati i negoziati per la tregua nella Striscia di Gaza: lo riferisce un funzionario palestinese alla Bbc, spiegando che la causa sarebbe legata a divergenze tra Israele e il gruppo islamista Hamas. A tal proposito, pare che gli Stati Uniti abbiano accusato Hamas di aver presentato delle richieste irrealizzabili negli incontri in Qatar.
I negoziatori stavano cercando di trovare una via d’uscita dopo che la prima fase della tregua temporanea è terminata il 1° marzo, quindi gli Usa hanno proposto che ci fosse un’estensione della tregua fino a metà aprile, includendo un ulteriore scambio di ostaggi detenuti da Hamas e di prigionieri palestinesi detenuti da Israele.
USA ALL’ATTACCO DI HAMAS
Un funzionario palestinese che ha familiarità con questi negoziati, e che ha chiesto all’emittente britannico di restare anonimo, ha spiegato che Israele e Hamas non erano d’accordo sugli aspetti chiave dell’accordo avanzato dall’inviato americano per il Medio Oriente Steve Witkoff nei colloqui indiretti.
Infatti, l’amministrazione Trump ha parlato di richieste “del tutto impraticabili” da parte di Hamas. L’ufficio di Witkoff e il Consiglio di Sicurezza Nazionale americano ha rilanciato i duri attacchi contro Hamas, minacciando che la risposta sarà consequenziale.
TREGUA A GAZA, HAMAS DENUNCIA VIOLAZIONE ACCORDO
L’accordo per la seconda parte della tregua prevede lo scambio degli ostaggi ancora in vita a Gaza con altri prigionieri palestinesi, ma entrambe le parti sono attualmente in disaccordo sul numero di ostaggi da rilasciare e sul ritiro delle truppe israeliane da Gaza.
Israele si oppone a questo punto, mentre Hamas insiste che debba avvenire. Nel frattempo, ci sono stati attacchi a Beit Lahia, in cui sono morte nove persone. Per Hamas è una “violazione palese” da parte israeliana dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza.
Netanyahu dal canto suo ha fatto sapere di aver conferito l’incarico ai suoi mediatori di portare avanti i colloqui per far sì che vengano rilasciati subito 11 ostaggi vivi e la metà di quelli deceduti. Non è chiaro, però, se si tratti della stessa proposta presentata da Witkoff mercoledì a Doha o di una versione modificata.