All’orizzonte c’è un nuovo rialzo dei tassi d’interesse: il 16 marzo è prevista una nuova riunione della Banca centrale europea (Bce). La presidente Christine Lagarde ha lasciato intendere che non sarà neppure l’ultima stretta, visto che l’inflazione è alta e va combattuta. Le modalità di questa battaglia non convincono Giulio Tremonti, presidente della commissione Esteri alla Camera, che alla Verità ha parlato della crisi della Silicon Valley Bank che potrebbe travolgere tutto il settore hi-tech. «Nel 2008 è stata la crisi dell’immobiliare, questa potrebbe essere una crisi ancora più grande perché riguarda il futuro strategico dell’America». Per quanto riguarda la Bce, gli errori possono essere compresi, secondo Tremonti, volgendo lo sguardo al passato. «Le stesse persone che hanno esagerato con le politiche di austerità hanno poi pensato che la soluzione fosse immettere sul mercato una massa monetaria destinata ad andare fuori controllo».
Tutto parte dalla crisi greca del 2010 e i conseguenti tagli imposti ad Atene, ma l’onorevole di Fratelli d’Italia ricorda anche «l’austerità sublimata Bce-Banca d’Italia dell’agosto del 2011», quando era ministro dell’Economia. «Una sorta di “pizzino” visto che con quel documento che era classificato come “secret and confidential” Francoforte vincolava l’acquisto di titoli di Stato italiani a modifiche rilevanti della Costituzione, dello Statuto dei lavoratori ecc». La cosa curiosa per Giulio Tremonti è che un mese prima uno dei firmatari di quella lettera «aveva scritto e detto esattamente il contrario».
TREMONTI “FINANZA SENZA REGOLE E CONTROLLI”
Il riferimento è all’allora governatore Mario Draghi, come evidenziato dalla Verità. «È successo che l’austerity non aveva funzionato e che le stesse persone, le stesse istituzioni a un certo punto hanno deciso di invertire completamente la rotta iniziando a stampare moneta», ha dichiarato Giulio Tremonti. Chi aveva causato problemi con l’austerity aveva provato a risolverli creando denaro dal nulla, è il ragionamento dell’ex ministro dell’Economia. Un altro errore è stato quello di finanziare i governi. «Il risultato è che adesso il 30-40% dei debiti degli Stati è nel portafoglio della Bce». Di conseguenza, il potere è passato dai popoli e dalla politica alla finanza. Ma quest’ultima non è così forte come si può pensare. «Alla fine la finanza non capisce la finanza ed è artefice e vittima del suo destino. (..) Oggi di colpo salgono insieme i tassi e l’inflazione con la Bce che li insegue. C’è chi pensa che l’inflazione sia portata dalla guerra, in realtà è causata prima dalla crisi della globalizzazione e da ultimo dalla pandemia». Infine, riguardo il fallimento della Silicon Valley Bank, una delle banche Usa più importanti nel settore delle startup tecnologiche, Tremonti ha precisato che «la crisi può investire il settore dell’innovazione tecnologica strategico per gli Stati Uniti d’America». Ma fuori dal caso specifico, il problema è che «non ci sono neppure regole per la finanza. Qui l’unica regola è che non ci sono regole».