L’AFFONDO DI GIULIO TREMONTI CONTRO I GRANDI DELLA TERRA
Mentre Putin organizzava l’offensiva contro l’Ucraina, i grandi della Terra si occupavano di ambiente, digitalizzazione, uguaglianza e inclusione gender: a dirlo è Giulio Tremonti, l’ex Ministro dell’Economia e Presidente dell’Aspen Institute Italia, contestando il ruolo dell’Occidente nei mesi precedenti alla guerra Russia-Ucraina.
Il “senno del poi” è sempre una pericolosa arma dialogica, eppure le argomentazioni del professore nell’odierna intervista a “La Verità” sono piuttosto solide nel contestare quanto di poco “lungimirante” è stata l’opera geopolitica di G7, G20, Nato e Ue. «Leggetevi il comunicato finale del G7 del 13 giugno (eccolo qui, ndr): ci sono due piccoli paragrafi su Russia e Ucraina e pagine intere sulla gender equality e sulla palingenesi del mondo che dovrebbe rinnovarsi nella transizione digitale, ambientale e sociale». Tanto il G7 quanto poi il G20 a Roma, quello con la foto opportunity davanti alla Fontana di Trevi con il leader mondiali intenti nel lancio della monetina: «non si erano accorti di essere in 18 invece di 20, guarda caso mancavano all’appello Russia e Cina». Tremonti è preoccupato come tutti della situazione in Est Europa ma non intende concedere alcuna scusante all’Occidente: «l’impressione è che i Grandi della Terra si presentino come “turisti della storia”».
“CRISI UCRAINA, MANCA SPIRITO DI PRATICA DI MARE”
Secondo l’ex Ministro del Governo Berlusconi più che la richiesta di entrare nella Nato compiuta dall’Ucraina, il fattore che ha fatto scattare la crisi tra Russia e Kiev risale al 2014: «quando l’Ucraina non stipula l’accordo doganale con la Russia, ma avvia una trattativa per un accordo commerciale con l’Unione Europea». Insomma, i prodromi della guerra c’erano già tutti 8 anni fa ma i grandi leader mondiali pare non ve ne siano accorti in tempo: in Russia c’è stato un momento anni fa dove si è pensato di trovare un pieno dialogo tra Occidente e Mosca, «È la fase politica di Bush, di Berlusconi, della visione dell’Europa “dall’Atlantico agli Urali“, quella di De Gaule e di Wojtyla». Quello spirito del tempo però è stato perduto, come spesso evoca anche lo stesso Silvio Berlusconi: «si è perso lo spirito di Pratica di Mare», ovvero quello della foto a tre con Bush, Putin e il Cavaliere all’epoca Premier. È venuto forse il momento, conclude Tremonti, di passare dall’economia alla politica: «se oggi entri in un bar e proponi l’unione bancaria, ti guardano male. Se entri in un bar e proponi una difesa comune europea sui confini, ti pagano da bere. Gli Usa a livello federale hanno uniformato le ferrovie, l’Europa invece si è occupata di tutto, arrivando fino al suicida confine del ridicolo», come ad esempio la direttiva “toilette flushing” sotto Brexit che omologava «i servizi sanitari della abitazioni europee, i rubinetti dei lavandini e le dimensioni dei bidet».